Il filmato, pubblicato lo scorso fine settimana, si apre con immagini ad alta definizione effettuate dall’alto, sopra la più grande raffineria di petrolio del paese, nell’Iraq centrale. Il drone utilizzato non appartiene alla Coalizione, ma allo Stato islamico e la zona filmata dovrebbe essere saldamente nelle mani delle forze governative, dopo aspri combattimenti avvenuti nei mesi scorsi.
Nonostante i continui attacchi, la raffineria di Baiji è rimasta in mano al governo, ma sono stati necessari 47 raid aerei alleati ed un massiccio flusso di rifornimenti. Le truppe del Califfato, alla fine, sono state respinte.
Al di là dell’esito della battaglia per la raffineria, il video dimostra che lo Stato islamico conserva un sorprendente livello di abilità militare, nonostante i continui raid aerei effettuati dagli Stati Uniti e dai loro alleati.
Daesh, acronimo arabo per lo Stato islamico, è dotato di una struttura logistica di primo livello. Nel video si notano dettagli fondamentali come i costanti rifornimenti, cibo e acqua in primis, così come anche alcune tecniche utilizzate in battaglia.
Secondo il Comando Operazioni Speciali, le truppe del Califfato, nonostante gli sforzi fino ad oggi compiuti, sono meglio addestrate e più motivate della loro controparte supportata dalla Coalizione. Quel che più preoccupa è che l’apparato logistico dell’Isis, supera di gran lunga quello delle truppe governative.
Nei quindici minuti del video, ci sono tutti i tratti caratteristici dei fondamentalisti. Scene, ormai, diventate familiari così come il montaggio di propaganda. Non manca l’addestramento delle truppe nelle arti marziali, uno sguardo sull’artiglieria pesante catturata ed utilizzata o le ultime volontà di un attentatore suicida. Il tutto realizzato con sottofondo l’immancabile musica coranica.
Tra questi elementi standard, il video ha rivelato dettagli sulla capacità militare del gruppo che gli esperti definiscono “preoccupante”.
Alcune scene sono state filmate duranti alcuni scontri con le truppe regolari, nel complesso della raffineria di Baiji.
I miliziani sembrano attuare precise tattiche di fanteria (per ridurre il rischio di essere colpiti dai raid aerei o di copertura per le unità in spostamento), così come visibili sono le forniture supplementari, segno che lo Stato islamico possiede una rete logistica strutturata per sostenere i combattenti di prima linea. I nuovi standard raggiunti dimostrano che le forze dell’Isis hanno ormai abbandonato le tattiche di guerriglia per una postura militare più convenzionale.
Quella fiducia tattica acquisita (movimento, intervallo, fuoco e copertura), vuole dimostrare all’Occidente la preparazione dell’esercito Daesh.
Se confrontato con le truppe governative irachene, allora il paragone diventa sconcertante.
L’Isis riesce a far giungere in prima linea enormi quantità di acqua, cibo e munizioni mentre le truppe irachene restano quasi sempre senza rifornimenti e sono costrette a saccheggiare i villaggi.
Anche gli iracheni meglio addestrati – commenta un ex SAS impegnato come consulente militare nella Regione – sprecano un paio di caricatori prima di colpire realmente il bersaglio. A volte non colpiscono proprio nulla e finite le munizioni sanno che non ne riceveranno altre. A differenza dello Stato islamico – conclude – che riesce a garantire flussi costanti di forniture.
Il video dimostra ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, le reali capacità del governo iracheno ed il fondamentale supporto aereo degli Stati Uniti.
E’ opinione comune tra gli analisti che senza la Coalizione, le truppe irachene di oggi, non sarebbero in grado di fermare l’Isis.
Il video ha anche rivelato la capacità dello Stato islamico di adattarsi ai raid americani.
La maggior parte dell’artiglieria pesante, compresi lanciarazzi e pesanti cannoni antiaerei, sono stati montati sui camion, raggiungendo un altissimo livello di camuffamento progettato per mascherare le 'posizioni' dall'aria.
Un camion di uso comune è stato modificato per lanciare razzi Katyushia da 122 millimetri, ma in pochi secondi e solo grazie ad un telo, questo può perfettamente confondersi nel traffico civile. Una tecnica già sperimentata ed affinata da Hezbollah negli ultimi trent’anni, per nascondere le armi dalle forze aeree israeliane.
La stessa tecnica è ora utilizzata dall’Isis per nascondere le armi dagli americani.
Proprio nelle ultime ore, Hezbollah ha definito le truppe regolari irachene come “corrotte e brutali”.
Franco Iacch