Gli Stati Uniti hanno effettuato questa notte il primo raid aereo dalla base turca di Incirlik contro obiettivi dello Stato islamico in Siria. In una breve dichiarazione il Pentagono ha annunciato che gli F-16 sono stati lanciati dalla base nel sud della Turchia, non fornendo dettagli sul numero dei bersagli colpiti.
Dal primo agosto scorso, gli Stati Uniti hanno effettuato missioni unmanned proprio da Incirlik. Gli F-16 schierati aggiungono una nuova dimensione della campagna aerea, a causa del rischio delle difese aeree siriane. Secondo il Pentagono, la base di Incirlik ha il principale vantaggio di essere in prossimità degli obiettivi degli Stati islamici nel nord della Siria, anche se gli F-16 potrebbero effettuare missioni anche sull'Iraq.
I caccia americani, fino ad oggi, decollavano dalle basi avanzate nella regione del Golfo Persico, come in Qatar ed in Giordania. Gli F-16 rischierati ad Incirlik fanno parte del 31° Fighter Wing di stanza Aviano e sono equipaggiati per la sorveglianza e la ricognizione armata.
La presenza delle difese aeree siriane, determinerà una riconfigurazione delle forze di ricerca e salvataggio nella Regione. Nonostante il dispiegamento, i sei F-16 rappresentano soltanto un miglioramento marginale delle operazioni di volo contro lo Stato islamico, ma ciò che conta è l'aver portato la Turchia nel conflitto contro i terroristi, anche se la prospettiva è diversa. Infatti, se da un lato gli Stati Uniti sono concentrati nella lotta contro i militanti islamici, rifornendo i curdi siriani, dall'altro la Turchia vuole limitare il crescente potere curdo lungo il suo confine meridionale con la Siria. I turchi temono che i successi curdi in Iraq ed in Siria possano incoraggiare una nuova insurrezione armata in Turchia, con PKK alla ricerca di uno stato indipendente.
Il caos siriano ha comunque determinato una presa di coscienza da parte della Turchia, iniziata già nel 2012, con la richiesta avanzata alla NATO di una rete Patriot a protezione del sud del Paese.
(foto: archivio US DoD)