La fornitura comprende anche 14,500 sistemi di guida, noto come “tail kits” per le Joint Direct Attack Munitions che convertono le bombe non guidate in missili a guida GPS.
Le armi – scrivono dal Dipartimento della Difesa - miglioreranno le capacità militari di Israele e rafforzeranno la cooperazione tra i due paesi.
“Gli Stati Uniti garantiranno sempre la sicurezza di Israele ed è di vitale importanza per gli interessi nazionali degli USA, sviluppare e mantenere una forte capacità di auto-difesa del nostro alleato”.
I principali appaltatori includerebbero Boeing, Lockheed Martin, General Dynamics e Raytheon.
I legislatori hanno quindici giorni di tempo per bloccare la vendita, ma tale azione è rara: le proposte, infatti, sono accuratamente controllate prima di essere formalmente notificate al Congresso.
Secondo la Defense Security Cooperation Agency, Israele ha chiesto rifornimenti per armi che utilizza. Probabilmente (e guardando la fornitura si può ben intuire) Israele deve riequipaggiare tutti gli stormi dell’IAF dopo la guerra di Gaza dell’estate scorsa.
Secondo i media israeliani, Stati Uniti ed Israele starebbero trattando altri affari (per altri sistemi d’arma avanzati), legati ai negoziati con l’Iran.
Israele avrebbe accettato l’accordo nucleare con l’Iran in cambio di armi avanzate (tra cui l’F-35).
Israele riceve ogni anno tre miliardi di dollari in aiuti militari dagli Stati Uniti.
Franco Iacch
(foto: IAF)