La macabra notizia è stata diramata con un tweet alle 18,46 ora italiana dalla televisione Al Arabiya. I corpi sono stati riconosciuti dai familiari delle vittime.
Proprio mentre vi scriviamo, è in corso una riunione d’emergenza del governo israeliano per valutare la possibile risposta. Lo stato d’allerta è di “Pronto al combattimento” per tutte le forze armate.
L’intero pianeta è con il fiato sospeso per la reazione di Israele che adesso sarà inevitabile. La dimensione di questo attacco potrebbe innescare un effetto domino sull’intera Regione. Ma in Israele cresce la fame di vendetta.
Pagheranno pesantemente la loro morte – ha detto pochi minuto dopo aver appreso la notizia dallo Shin Bet, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu – sono stati assassinati da bestie feroci ed a sangue freddo. Hamas pagherà.
Colpiremo i terroristi senza pietà, ha aggiunto il ministro dell’edilizia Uri Ariel mentre il vice ministro della Difesa ha invocato una massiccia campagna militare “volta a spazzare via dalla faccia della terra ogni struttura di Hamas”.
Sono stati 18 giorni terribili – ha concluso il presidente Shimon Peres – ora che ci hanno strappato i nostri meravigliosi ragazzi, saremo più decisi e determinati nel trovare e punire i colpevoli.
La Casa Bianca segue con preoccupazione l’evolversi della vicenda mentre si segnalano già violenti scontri nella zona di Halchlul, totalmente isolata dalle truppe israeliane.
Eyal Yifrah di 19 anni e Gilad Shaar e Naftali Frenkel di 16 anni, scomparsi il 12 giugno scorso, nel Gush Etzion, vicino a Betlemme, a nord di Hebron, sono stati trovati cadaveri.
Il mondo intero, nelle ultime ore, si era stretto attorno ad Israele per chiedere il rilascio dei tre giovani. Adesso i corpi senza vita scateneranno la risposta armata di Israele.
Forse era solo questo il fine dei terroristi, scatenare una guerra in Medio Oriente?
Se così fosse, sarebbe soltanto il preludio ad un conflitto su larga scala. Hamas, che non ha mai confermato il rapimento dei tre giovani israeliani, nelle prossime ore si attende un pesantissimo contrattacco.
Nessuno ha il coraggio di nominare i negoziati di pace.
Franco Iacch
(foto: IDF)