Sul modello americano del National Security Advisor (NSA), i deputati di Forza Italia - su iniziativa del membro della commissione Difesa della Camera Matteo Perego di Cremnago – hanno presentato un disegno di legge volto ad istituire il Dipartimento per la Sicurezza della Repubblica.
È indubbio che il concetto di sicurezza nazionale è profondamente mutato dalla fine della Guerra Fredda. I nostri apparati istituzionali sono rimasti ingessati su procedure troppo lente e burocratiche (un esempio è il Consiglio Supremo di Difesa); le minacce e i rischi del XXI secolo sono diversificati e necessitano di risposte rapide, che producano un efficace coordinamento tra i Ministeri interessati. Negli attuali scenari di crisi, la distinzione tra sicurezza interna ed esterna tende a scomparire, mentre la politica estera deve essere sempre più supportata da un corretto utilizzo dello strumento militare.
Si sta affermando l’idea che, per tutelare in modo ottimale l’interesse nazionale, sia ormai indispensabile utilizzare in modo coerente e integrato tutti gli strumenti a disposizione dello Stato. A tale scopo opera l’NSA americano, nella figura del consigliere personale del presidente, il quale gestisce tutto ciò che è inerente alla sicurezza nazionale. Si tratta di una figura giuridica, creata dal presidente Eisenhower nel 1953, svolgendo la sua attività all’interno dell’ufficio esecutivo del presidente.
Nel caso si verifichi una crisi, il consigliere deve assicurarsi che il presidente disponga di tutte le informazioni necessarie nonché permettere che siano valutate tutte le opzioni possibili e i rischi connessi a ciascuna di esse.
Quindi, all’interno dell’apparato decisionale statunitense, il National Security Advisor svolge un ruolo fondamentale nella gestione del processo di coordinamento e integrazione, il cosiddetto National Security Council system.
Uno degli obiettivi del disegno di legge – fatta salvo la revisione della Legge n. 124 del 2007 - è quello di creare una maggiore integrazione tra il II reparto informazioni e sicurezza della Difesa e le altre agenzie di sicurezza (AISE e AISI), al fine di poter garantire un maggiore interscambio. Inoltre si è palesata la necessità di semplificare e rendere più efficace l’interlocuzione interministeriale su temi fondamentali come il G2G (Government to Government, ndr), il golden power, le missioni militari internazionali, gli investimenti delle principali aziende nazionali e la tutela degli asset strategici.
A tal proposito la proposta di legge si prefigge l’obiettivo di istituire il Dipartimento per la Sicurezza della Repubblica.
Si tratta di un soggetto di raccordo tra la presidenza del consiglio dei ministri, il ministero della Difesa, il ministero dell’Interno, il ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale e il ministero dello Sviluppo Economico. Un dipartimento strategico, che simmetricamente all’autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, si farebbe garante di un’agenda che persegua l’interesse nazionale, che svolga la funzione di collante tra le diverse competenze dei ministeri e favorisca l’azione del presidente del consiglio in un maggiore verticalismo che, l’epoca pandemica, ha insegnato essere fondamentale.
Tra le sue funzioni vi è, infatti, anche quella di impartire e promuovere gli indirizzi in merito agli investimenti per il settore della Difesa nonché delle principali aziende nazionali.
Il Dipartimento per la sicurezza della Repubblica è disciplinato da un regolamento interno approvato dal presidente del consiglio dei ministri e le sedute e tutti gli atti del Dipartimento sono segreti.
All’articolo 1 comma 2 della proposta si legge che al Dipartimento per la Sicurezza della Repubblica è preposto il capo del Dipartimento per la Sicurezza della Repubblica, nominato con decreto del presidente della Repubblica, previa deliberazione del consiglio dei ministri, su proposta del presidente del consiglio dei ministri d’intesa con il ministro della Difesa, il ministro dell’Interno, il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e il ministro dello Sviluppo Economico.
Il responsabile del Dipartimento rimane in carica per 5 anni, per un massimo di due mandati, alle cui dipendenze ha tre direzioni generali e un’articolazione di livello dirigenziale generale.
Le spese per il funzionamento del Dipartimento per la Sicurezza della Repubblica sono poste a carico del Bilancio interno della presidenza del consiglio dei ministri. Il Dipartimento per la sicurezza della Repubblica può avvalersi delle collaborazioni esterne ritenute necessarie, previa comunicazione al presidente del consiglio dei ministri, nei limiti delle risorse finanziarie assegnate.
Foto: U.S. Air Force