Kalashnikov: i derivati prodotti fuori dal blocco sovietico

(di Tiziano Ciocchetti)
04/08/20

Per tutto il periodo della Guerra Fredda e fino ai nostri giorni, la serie di fucili d’assalto (compresi i modelli realizzati localmente) AK-47/AKM sono state le armi standard degli eserciti del Patto di Varsavia e di tutti i gruppi di guerriglieri di matrice socialista controllati da Mosca.

Tuttavia non molti sanno che l’impianto meccanico del Kalashnikov ha attraversato la Cortina di Ferro venendo utilizzato per realizzare altre varianti di fucili d’assalto.

In ordine cronologico possiamo citare il finlandese Valmet Rk.62 (foto apertura) in calibro 7,62x39. Negli anni ’50 dello scorso secolo l’Esercito finlandese necessitava di un fucile d’assalto moderno, incaricò l’allora azienda di Stato Valmet di realizzare una versione nazionale dell’Ak-47 sovietico. Una volta acquisita la licenza, nel 1962 venne adottato il modello Rk.62. Ovviamente, rispetto al Kalashnikov, presentava non poche differenze che riguardavano, principalmente, l’ergonomia e le mire.

Da segnalare l’adozione di uno spegni-fiamma (a tre rebbi) in modo da attenuare la fiamma (l’Ak-47 ne è sprovvisto) e quindi ridurre le possibilità di rilevamento. Il calcio è composto da un semplice tubo metallico con una banda d’acciaio ripiegata nella parte terminale, a formare il calciolo (vennero prodotte versioni con la possibilità di ripiegarlo lateralmente).

L’ultima versione è il Rk.95, utilizzata solo dalle forze speciali e da altri reparti finlandesi che formano la forza di reazione rapida. Si caratterizza per un calcio metallico ribaltabile (molto simile a quello del FAL Para), uno spegni-fiamma cilindrico di grandi dimensioni e l’utilizzo di caricatori in polimeri (tra l’altro già in uso da alcuni anni).

Ispirato al Valmet è l’israeliano Galil (foto) in calibro 5,56x45. Introdotto in servizio a partire dal 1973, non verrà mai distribuito alle truppe in grandi quantità, in quanto Israele poteva disporre degli aiuti americani ricevendo, tra l’altro, ingenti quantitativi di fucili M-16A1 e CAR-15.

È indubbio che il Galil sia direttamente derivato dall’Ak-47 tuttavia verrà sempre presentato come un progetto originale, venendo prodotto su licenza in Sudafrica, dalla Vektor, con la denominazione di R-4; in Colombia, prodotto dalla Indumil, successivamente appariranno nei Balcani altri modelli ispirati ad esso.

Appare evidente che spesso, nella scelta circa l’adozione di un fucile d’assalto da parte di un paese, la collocazione geopolitica risulti rilevante. La Finlandia, essendo un paese non allineato, ha potuto permettersi di adottare una soluzione economica, ma allo stesso tempo funzionale, copiando dai sovietici le caratteristiche meccaniche del Kalashnikov, mentre Israele, pur realizzando un fucile nazionale, ha preferito avvalersi delle forniture americane, non certo migliori dal punto di vista qualitativo ma sicuramente economicamente meno dispendiose.

Foto: ZeroOne / web