Il gruppo da battaglia della portaerei Admiral Kuznetsov ha superato Gibilterra e non farà scalo al porto di Ceuta.
L’ambasciata russa in Spagna ha ritirato la richiesta e le unità stanno facendo rotta verso il mediterraneo orientale, fino a raggiungerà la posizione d’attacco, davanti le coste siriane. I raid dovrebbero iniziare entro la prima settimana di novembre.
Il Ministero degli Esteri di Madrid aveva precedentemente ricevuto una richiesta (e dato autorizzazione preventiva) per una breve sosta della flottiglia russa nel porto di Ceuta, enclave spagnola in Nord Africa, per fare rifornimento di viveri e carburante. L’autorizzazione era stata formalmente richiesta per le navi logistiche e la petroliera a supporto del gruppo da battaglia. La Spagna rifornisce regolarmente le navi da guerra russe nel porto franco del Nord Africa fin dal 2010, anno in cui è stato aperto al supporto logistico per le navi delle altre nazioni. Sarebbero circa cinquanta le unità russe tra sottomarini, fregate, cacciatorpediniere, navi da assalto anfibio ed ausiliarie che dal 2010 hanno fatto sosta a Ceuta. L'enclave spagnola autonoma sulla punta della costa settentrionale dell'Africa, si trova lungo lo stretto di Gibilterra e confina con il Marocco. Sebbene Ceuta è parte dell’Unione Europea, il suo status all'interno della NATO non è mai stato chiarito.
La possibile sosta del gruppo da battaglia della portaerei Admiral Kuznetsov, otto unità, ha scatenato diverse reazioni a livello europeo.
È compito delle nazioni che si trovano lungo la rotta per il Mediterraneo orientale garantire o meno viveri e carburante al gruppo da battaglia della Kuznetsov– ha affermato Jens Stoltenberg, Segretario Generale della Nato – ma quel gruppo da battaglia potrebbe essere utilizzato per intensificare i raid aerei sulla città assediata di Aleppo dove sono intrappolate 275.000 persone. Credo che tutti gli alleati siano consapevoli che le unità russe saranno utilizzate per condurre attacchi aerei sulla Siria.
Secondo la Russia, la sosta delle unità navali, autorizzate caso per caso dal Ministero degli Esteri spagnolo, non violano il regime di sanzioni UE ed avvengono nel rispetto della normativa internazionale e nazionale. Per Mosca, la sosta di Ceuta era da considerare come una formale questione commerciale. Non è insolito per le navi della marina russa rifornirsi in altri paesi della NATO, come Grecia ed Italia.
(Foto: Royal Norwegian Navy)