Questo significa che potrebbe schivare tranquillamente l’attuale sistema di difesa antimissile degli Stati Uniti.
Il test è stato monitorato dai servizi segreti americani.
Siamo a conoscenza dei test – affermano dal Corpo dei Marine al Washington Free Beacon - monitoriamo costantemente le attività di difesa straniere, tuttavia non commentiamo i sistemi d’arma degli altri paesi.
Da rilevare che il Pentagono ha incoraggiato la Cina ad adottare una maggiore trasparenza sugli investimenti per la difesa e gli obiettivi militari, al fine di "evitare errori di valutazione".
Il WU-14 è in grado di trasportare testate nucleari ad una velocità superiore a Mach 10 (12,359 chilometri all'ora).
Lo HGV è praticamente immune alle attuali contromisure anti-balistiche per le testate a rientro convenzionale. La traiettoria balistica di discesa attraverso l'atmosfera delle testate multiple indipendenti è facilmente prevedibile anche se resta il problema legato alla loro elevata velocità di rientro. Problema però in parte risolto alla fine degli anni ‘80, con la messa in produzione di missili intercettori progettati per distruggere le testate multiple indipendenti nella fase di rientro.
Un velivolo ipersonico come l’HGV potrebbe rientrare nell'atmosfera planando ad altissima velocità ed avvicinandosi all’obiettivo con una traiettoria relativamente piatta, diminuendo così il tempo di identificazione dai sistemi nemici.
Il WU-14 può essere trasportato a quota di lancio da vari missili balistici cinesi, come il DF-21 (a medio raggio) e dai DF-31 e DF-41 (intercontinentali), estendendo di 12 mila km la gittata dei vettori.Lo scorso novembre, a Pechino, Stati Uniti e Cina hanno siglato un nuovo accordo militare che prevede “la notifica delle attività militari più importanti”. Si ignora se i cinesi abbiano notificato al Pentagono il lancio del WU-14.
Secondo la relazione annuale della Commissione del Congresso “USA-China Economic and Security Review”, resa pubblica lo scorso 20 novembre, emerge che il programma di armi ipersoniche cinesi è considerata una priorità. Nel rapporto si afferma che “l’Esercito di Liberazione del Popolo sta sviluppando velivoli ipersonici che comporranno la nuova generazione dei sistemi di attacco di precisione”.
Una volta messo in servizio – si legge nel rapporto - il WU-14 potrebbe consentire alla Cina di condurre attacchi cinetici in qualsiasi parte del mondo in pochi minuti. La Cina prevede di implementare il suo nuovo velivolo di planata ad alta velocità entro il 2020. Il programma ipersonico cinese prevede il primo velivolo scramjet entro il 2025.
La nuova frontiera della tecnologia militare è la velocità ipersonica. Il punto di forza è rappresentato proprio dalla velocità.
Colpire un velivolo ipersonico, non è al momento possibile a causa del tempo necessario ai sistemi di difesa per elaborare una risposta. La rilevazione iniziale, il tracciamento e la soluzione di fuoco richiede comunque del tempo (parliamo sempre di secondi) che però potrebbero essere troppi considerando il regime ipersonico.
Se venisse lanciato un attacco combinato tra missili tradizionali balistici ed ipersonici, anche la migliore difesa antimissile esistente non avrebbe scampo. Al di là del terzo test effettuato, serviranno ancora parecchi anni per rendere il WU-14 operativo, ma è ormai fuori dubbio che i cinesi stiano investendo risorse e materiali nella tecnologia ipersonica.
Anche gli Stati Uniti stanno puntando sulla tecnologia ipersonica, al momento con risultati disastrosi. L’ultimo test (noto) è stato effettuato il 25 agosto scorso. La Hypersonic Weapon si è distrutta poco dopo il lancio dal poligono sull'isola di Kodiak, in Alaska. Gli USA, però, hanno investito un budget di 360 milioni di dollari per lo sviluppo di armi ipersoniche, ritenuto esiguo rispetto alle risorse messe in campo dai cinesi.
Secondo i servizi segreti americani, il WU-14 rientra nel programma nucleare strategico cinese di prossima generazione, ma nulla toglie che la stessa tecnologia potrebbe essere impiegata per attacchi convenzionali contro le portaerei nel Pacifico occidentale.
Franco Iacch