Le esercitazioni che si sono svolte da settembre a novembre a bordo della USS Ponce, rappresentano un passo fondamentale per la Marina USA che da un lato ha dimostrato l’efficacia di un’arma laser a bordo di una nave militare e dall’altro, la piena compatibilità dei due sistemi.
La nave prescelta per eseguire i test con il laser, che hanno preso il via durante l’estate, è la USS Ponce, unità da trasporto anfibio classe Austin. Secondo la Marina Usa, la tecnologia laser è stata progettata per eliminare le minacce asimmetriche come droni, piccoli aerei e motoscafi: tutte potenziali minacce per le navi da guerra presenti nel Golfo Persico.
Il sistema è gestito come se fosse un video-gioco. La postazione di combattimento ricorda proprio quella di una console casalinga (fotogramma a destra). L’operatore può affrontare minacce multiple utilizzando una serie di crescenti opzioni: dalle misure non letali, abbagliando il target, alla distruzione letale, se necessario.
Il programma Solid-State Laser-Technology Maturation prevede lo sviluppo di prototipi laser da combattimento pronti all’uso, da installare sulle navi della Marina USA come le Littoral Combat Ship a partire dal 2020.
Oltre ad una maggiore precisione e velocità di fuoco, le armi laser conferiscono maggiore sicurezza. Il laser, infatti, non basa la sua potenza dal calibro e dalla polvere da sparo, ma dalla semplice energia elettrica. Fine a quando c’è elettricità a bordo, l’arma continua a sparare. Senza considerare, infine, il costo irrisorio di un colpo laser rispetto ad un missile multimilionario: poco meno di un dollaro.
Il laser ha già dimostrato la sua efficacia nel 2011, distruggendo piccole imbarcazioni e nel 2012, abbattendo diversi UAV.
Dalla Marina USA, però, non menzionano i problemi che fin dallo sviluppo hanno avvolto il nuovo sistema d’arma. Il laser, infatti, tende a perdere efficacia in presenza di cattive condizioni meteo o con turbolenza nell’atmosfera. La Marina, tempo fa, disse di essere riuscita a superare l’incognita maltempo, confermando però la perdita di efficacia del fascio laser in caso di cielo nuvoloso, precipitazioni o pulviscolo nell’aria.
Franco Iacch
(foto: Office of Naval Research)