Allo stato attuale, la forza della Flotta da Guerra del Nord non è sufficiente per garantire la sicurezza nazionale. Sarebbe necessario schierare in zona anche un forte contingente di aerei da combattimento, per intercettare e distruggere i missili in arrivo durante il loro avvicinamento al confine con la Russia. Un attacco missilistico ad alta precisione contro la Russia, infatti, sarebbe efficace soltanto se portato da lanciatori schierati nella Regione artica. I missili lanciati da altre regioni sarebbero in grado di distruggere obiettivi marginali, a causa della loro limitata autonomia di volo.
Il ministero della difesa ha già annunciato l'intenzione di riaprire almeno sette aeroporti sulla parte continentale del circolo polare artico, messi fuori servizio nel 1993. Ufficiale, infine, la creazione di un nuovo comando strategico militare nell'Artico, soprannominato “Comando Unificato Strategico della Flotta del Nord”, entro la fine dell’anno.Il territorio artico si ritiene ricco di riserve di petrolio e gas non ancora sfruttate. Da sempre la Regione è al centro delle controversie tra Stati Uniti, Russia, Canada, Norvegia e Danimarca.
Già dal dicembre scorso, la Russia ha iniziato il dispiegamento di unità di difesa aerospaziale nella Regione artica ed avviato la costruzione di un radar di allarme precoce nell’estremo nord del paese. Nell’Artico è già iniziato il dispiegamento di unità di guerra elettronica mentre presso la città di Vortuka, a nord del circolo polare, sono iniziati i lavori per la costruzione della rete radar. La Russia prevede di completare la rete di rilevazione radar artica entro il 2018.
Quattro stazioni radar classe “Voronezh” sono già attive. Due radar classe “Voronezh” modello “DM”, seimila chilometri di scoperta con capacità di tracciare simultaneamente 500 target, sono pienamente attivi nel territorio di Krasnodar e nella regione di Leningrado. Le stazioni radar nelle regioni di Kaliningrad e di Irkutsk sono in fase di test.
I radar “Voronezh”, possono essere rapidamente ridistribuiti e richiedono un equipaggio ridotto rispetto alla generazione precedente. La Russia metterà in servizio di combattimento sette radar classe “Voronezh” nei prossimi cinque anni. I nuovi radar sostituiranno gli obsoleti sistemi classe “Dnepr” e “Daryal”.
L’importanza dell’Artico
Il disegno di Mosca prevede anche un radar di difesa aerea completamente automatizzato in grado di rilevare ogni tipo di minaccia, compresi missili da crociera e velivoli senza pilota, ad una distanza massima di tremila chilometri. Il radar di allarme precoce automatizzato, soprannominato “Container”, permetterà di coprire la maggior parte dell'Europa. Dal 2 dicembre scorso, il sistema è in fase di prova presso la città di Kovylkino. Salvo imprevisti, potrebbe diventare pienamente operativo entro la fine del 2015. Specifiche, numero di stazioni radar ed ubicazione sono coperti da segreto militare.
Franco Iacch
(foto: archivio presidenza russa)