Il 17° reggimento Sforzesca fornisce gli assetti dell’Esercito (due batterie), per quanto riguarda la difesa antiaerea di punto, alla Forza di Proiezione dal Mare.
Per assolvere tale compito, quindi, tutto il personale del reparto deve possedere le qualifiche necessarie. Infatti gli artiglieri debbono frequentare il corso di qualifica anfibia presso la brigata marina San Marco oppure presso il reggimento lagunari Serenissima. In una operazione anfibia gli operatori del 17° - addetti ai missili spalleggiabili Stinger - fornirebbero la copertura antiaerea contro eventuali velivoli CAS nemici.
Oltre alla qualifica anfibia, gli uomini e le donne del 17° reggimento Sforzesca frequentano i corsi, presso le strutture del 9° reggimento d’assalto Col Moschin, di Close Protection Team (PRT). Una qualifica che permette la tutela e la scorta alle personalità che, in teatro operativo, costituiscono un obiettivo pagante.
Inoltre, possono acquisire, presso la Scuola di Fanteria di Cesano, la qualifica di combat avanzato. Chi la consegue permette, con la sua bivalenza operativa - concetto dual role, scaturito dalle linee guida, contenute nel Concetto Operativo dell’Esercito, per l’evoluzione della Forza Armata, risalente al 2011 - di liberare risorse da impiegare in compiti più specialistici.
Quindi, la maggior parte del personale del reggimento, pur mantenendo qualifica e addestramento da artigliere, può fornire force protection alla base e scorta ai convogli in teatro operativo.
Per quanto si attiene ai compiti tipici dell’artiglieria contraerea, il 17° Sforzesca, mette a disposizione - periodicamente - della JRRF (Join Responce Rapid Force) un assetto a livello di Gruppo Tattico. Un pacchetto di assetti ad altissima prontezza operativa, da cui si attinge per garantire una risposta immediata alle esigenze della difesa nazionale e multinazionale, sia in ambito NATO che nell’ambito dell’Unione Europea.
Il 17° reggimento artiglieria contraerea Sforzesca è composto da una batteria di supporto logistico, una compagnia trasmissioni e due gruppi come pedine operative, il 1° V-Shorad, equipaggiato con sistemi d’arma a corto raggio, SIDAM e Stinger e il 2° V-Shorad dotato di sistemi a medio raggio Skyguard Aspide.
Qui veniamo alle note dolenti, ovvero l’inadeguatezza della maggior parte dei sistemi d’arma contraerei in dotazione.
Per quanto riguarda il sistema missilistico spalleggiabile FIM-92A Stinger RPM a guida infrarossa, possiamo asserire che si tratta ancora di un’ottima arma. Infatti, pur essendo entrato in servizio negli anni ’80 dello scorso secolo, ha un’ottima percentuale di abbattimento, una procedura d’utilizzo semplice e una logistica assai ridotta, con una gittata massima di 5.000 metri. Può essere utilizzato per la difesa di piccoli obiettivi sensibili e posizionato in postazioni irraggiungibili per altri sistemi antiaerei.
Presentato al poligono militare di Monte Romano nel 1988 - insieme al carro armato C-1 Ariete, alla blindo pesante B-1 Centauro e alle blindo leggere Puma – il SIDAM-25 è stato acquisito in 275 esemplari.
Il SIDAM è un sistema d’arma semovente, su scafo M-113, quadrinato con 4 cannoni KBA da 25x137 mm, con una cadenza di tiro teorica pari a 2.440 colpi al minuto (la dotazione a bordo è di 640 colpi).
Viene impiegato per la difesa aerea a bassissima quota, portati da velivoli a velocità subsonica, come gli elicotteri, in un raggio di 2.000 metri.
Appare subito evidente che, dalla sua presentazione alla fine degli anni ’80, il sistema era obsoleto, in quanto già allora i missili controcarro lanciabili dagli elicotteri (come per esempio gli AT-6 Spiral, trasportati dai Mil Mi 24 Hind hanno una gittata massima di 6 km), avevano una gittata superiore rispetto a quella dei pezzi da 25 mm. Inoltre non è dotato di un radar di scoperta che lo accompagni (il sistema di avvistamento e puntamento del bersaglio è di tipo ottico).
Negli ultimi anni, viste le scarse prestazioni, il SIDAM è stato posto in riserva, in attesa di una decisione da parte dello stato maggiore in merito ad un suo sostituto. Si potrebbe ripensare al DRACO, con pezzo da 76/62 mm in torretta su scafo Centauro, un sistema d’artiglieria con prestazioni balistiche assai elevate.
Lo Skyguard Aspide è un sistema missilistico a guida radar semi-attiva (con una gittata massima di 20 km) di fabbricazione nazionale - derivante dal missile aria-aria Aspide - posizionato in un lanciatore a sei celle. Data l’anzianità di servizio (oltre quarant’anni) si dovrebbe procedere alla sostituzione con il sistema italo-britannico superficie-aria di ultimissima generazione CAMM-ER, che, dopo il rallentamento dovuto alla mancanza di fondi (v.articolo), quest’anno, dovrebbe ripartire.
Foto: Esercito Italiano