Diceva Sir Walter Raleigh, nel XVI secolo, che chiunque comanda il mare comanda il commercio, chi comanda il commercio dispone delle ricchezze del mondo e di conseguenza domina il mondo stesso.
Il controllo del Mediterraneo è di fondamentale importanza per la politica estera dell’Italia. Per poterlo realizzare in modo adeguato il Sistema Paese necessità di una Marina Militare in grado di affrontare i nuovi scenari internazionali, impiegando unità tecnologicamente avanzate.
La nave ammiraglia della Marina, il Cavour, dallo scorso dicembre, è ormeggiata nel porto di Taranto per effettuare dei lavori strutturali (il ponte di volo deve essere adattato all’impiego dei nuovi velivoli STOVL F-35B), probabilmente sarà indisponibile per tutto il 2019. Nel frattempo, il Gruppo di volo degli HARRIER è stato trasferito sul Garibaldi, in linea dal 1984, sebbene sia stato sottoposto a due profondi cicli (nel 2003 e nel 2013) di ammodernamento.
Due settimane fa è stata consegnata l’ottava FREMM – su 10 complessive da acquisire -, l’Antonio Marceglia (foto seguente), quarta unità in configurazione multiruolo (General Purpose), dopo il Carlo Bergamini, il Luigi Rizzo e il Federico Martinengo. Tali unità sono destinate a svolgere ruoli che vanno dalla difesa antiaerea/antinave, a quella antisom e al supporto delle operazioni anfibie con la possibilità di erogare fuoco controcosta.
Delle quattro unità, inizialmente previste, del programma franco-italiano ORIZZONTE ne sono state acquisite solamente due, il Caio Duilio e l’Andrea Doria.
Nel breve periodo sarà necessario sostituire i due cacciatorpediniere Durand de la Penne e Mimbelli, ormai in servizio da più di 25 anni.
La Marina ha espresso l’esigenza per due DDX antiaerei/antibalistici con un dislocamento di 10.000 tonnellate. Potrebbero essere equipaggiate con il radar a facce fisse KRONOS DUAL BAND 3000 (banda C e banda X), per la scoperta a distanza ravvicinata, il tracking e la guida missili e del radar di scoperta a lungo raggio in banda L KRONOS POWER SHIELD con capacità antibalistiche. L’armamento missilistico dovrebbe comprendere lanciatori verticali SYLVER A50 per gli ASTER 15/30 e ASTER 30 Block 1 NT, ma anche per i nuovi missili land-attack (SCALP NAVAL?).
Tuttavia, visti i magri Bilanci della Difesa, troviamo difficile che si riesca a reperire i fondi necessari per avviare la costruzione di simili unità navali.
La vera rivoluzione negli affari militari, in campo navale, probabilmente si verificherà con l’ingresso in servizio dei nuovi PPA (Pattugliatori Polivalenti d’Altura, con un dislocamento, a pieno carico, di 6.500 tonnellate - immagine) classe Thaon di Revel, che andranno a sostituire le 4 fregate classe Soldati (le ultime due sono andate in disarmo lo scorso anno) e le 4 corvette classe Minerva.
Il programma prevede l’approvvigionamento di 16 unità, di cui 7 già commissionate e altre 3 in opzione.
La soluzione scelta è stata quella di sviluppare una famiglia di navi, con la stessa piattaforma e con la maggior parte dei sistemi di combattimento in comune. Previsto anche un’intensa e parallela attività di sviluppo nel campo dei sensori e dell’integrazione (radar bi-banda, radar del tiro bi-banda, albero integrato, IFF, sensori optronici, sistema di comando e controllo). I nuovi pattugliatori disporranno di una significativa capacità modulare multi missione, con due aree a disposizione, una a mezza nave (con la possibilità di trasportare due RHIB da 11 m), ed una a poppa (2 RHIB da 11 m).
Inoltre sarà presente anche un capace hangar a due posti, consentendo l’imbarco di due elicotteri medi SH-90, oppure un AW-101.
Entrata in servizio nell’aprile di quest’anno la prima, delle due Unità Polifunzionali ad Alta Velocità, classe Angelo Cabrini (foto). Progettate con soluzioni tecnologiche innovative e costruite utilizzando materiali speciali che forniscono una elevata schermatura radar, che gli permettono una ridotta tracciatura infrarosso e rumorosità in navigazione veramente bassa. Caratteristica principale è la grandissima versatilità, in grado di soddisfare le molteplici esigenze degli incursori del GOI (possono essere imbarcati fino a 20 operatori).
L’armamento sembrerebbe costituito da un sistema missilistico SPIKE LR, da due mitragliatrici a sei canne rotanti M-134D da 7,62x51 e una torretta a controllo remoto HITROLE, equipaggiata con una mitragliatrice calibro 12,7x99. Le missioni, che saranno chiamate a svolgere le nuove unità, spaziano dal controllo dei traffici marittimi, all’anti pirateria, all’evacuazione di personale in aree di crisi.
Foto: U.S. Navy / Marina Militare