Sembrerebbe che gli Stati Uniti siano fortemente restii nel continuare la fornitura alla Turchia dei caccia di quinta generazione Lockheed Martin F-35A Lightning II.
Le paure del Pentagono riguardano l’ipotesi che Ankara possa cedere la tecnologia del velivolo americano alla Federazione Russa, in cambio di ulteriore sostegno militare. È ormai nota, infatti, la stretta collaborazione che il presidente turco Erdoğan sta instaurando con Mosca, anche attraverso l’acquisto di sistemi d’arma di produzione russa, come il missile superficie-aria S-400 Triumph.
Secondo il comandante supremo Alleato in Europa, Curtis Scaparrotti: non si dovrebbe permettere lo sfruttamento degli F-35 per gli Alleati che lavorano con i russi, le capacità degli S-400 consentirebbero ai loro utilizzatori di studiare e analizzare il potenziale degli F-35, provocando un danno ai Paesi dell’Alleanza.
Nonostante appaia paradossale che, un membro della NATO, possa passare tecnologie di ultima generazione ad un competitor come la Federazione Russa e Washington faccia forti pressioni perché venga acquistato il sistema Patriot, il Governo turco non intende rinunciare a dotarsi degli S-400.
La commessa riguarderebbe la fornitura di due batterie, più altre due prodotte in loco. Il sistema d’arma si compone del posto comando 55K6E; del radar di scoperta e sorveglianza 91N6E Big Bird in banda S; del radar di acquisizione e guida missile 92N6E Grave Stone, nonché dei lanciatori quadrupli per la tipologia di ordigni che può trasportare l’S-400. Tra cui il 48N6E, accreditato di una gittata di 250 km e ottimizzato per l’ingaggio di missili balistici.
Foto: U.S. Air Force