La U.S. Navy lancia nuovi programmi per contrastare la Cina

(di Tiziano Ciocchetti)
04/05/21

Il Battle Force 2045, prodotto dall’Office of the Secretary of Defense degli Stati Uniti, annuncia che nell’anno 2045 la U.S. Navy dovrà disporre di una forza di 500 unità navali.

La novità è che di queste, circa 200, saranno USV (Unmanned Surface Vehicle) e UUV (Unmanned Underwater Vehicle).

Ad oggi, la U.S. Navy conta di far entrare in linea 4 differenti tipologie di USV: i LUSV (Large Unmanned Surface Vessel), che dovranno condurre missioni ASuW, ASW, EW e ISR; i MUSV (Medium Unmanned Surface Vessel) i cui compiti principali riguarderanno la scorta armata e le missioni ASW; i VSUSV (Very Small Unmanned Surface Vehicle), anch’essi adibiti alla scorta armata e a compiti ISR.

Secondo la dottrina della Navy, per i LUSV si ipotizza il ruolo di arsenal ships (collegate in rete ad altre unità navali), ovvero come vettori per sistemi d’arma stand off.

Il fatto che questi mezzi sarebbero collegati ad altre piattaforme consentirebbe di non dotarli di apparati elettronici per l’acquisizione dei bersagli, aumentando così lo spazio a bordo per imbarcare un maggior numero di armamenti.

I LUSV dovrebbero avere un dislocamento di circa 2.000 t, con una lunghezza complessiva di 100 metri, ed essere equipaggiate con celle verticali (VLS) Mk-41 e potrebbero quindi lanciare il missile cruise stealth LRASM (Long Range Anti-Ship Missile).

Per quanto concerne i MUSV, l’Agenzia di ricerca DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) ha realizzato un trimarano di 40 metri adibito alle operazioni ASW, il Sea Hunter (foto), varato nel 2016.

Nel 2018 tale unità si è trasferita, in modalità autonoma, da San Diego alle isole Hawaii, per poi fare ritorno alla base californiana della Navy, dopo aver percorso oltre 5.000 miglia.

Il Sea Hunter ha una configurazione trimarano, con scafo principale centrale e due piccoli laterali, ha un dislocamento a pieno carico di 145 t e una velocità massima di 27 nodi (10.000 miglia di autonomia).

Nel settore subacqueo la U.S. Navy, nel 2019, ha dato mandato alla Boeing per la realizzazione di 5 prototipi, basati sul dimostratore Voyager.

Questi ha un dislocamento di 50 t e una lunghezza di 15 metri, può scendere fino a una profondità di 3.000 metri, con una velocità di 8 nodi (6.500 miglia di autonomia). Il veicolo è completamente indipendente dalla nave madre, ha un payload sia interno che esterno, nonché la possibilità di svolgere un’ampia gamma di missioni.

Lo scopo della U.S. Navy è quello di avere operative un numero significativo di unità unmenned, nel più breve tempo possibile. In un eventuale confronto con la Cina, probabilmente nel Mar Meridionale Cinese, questi mezzi avranno il compito di violare le bolle A2/AD, creando così un “corridoio” onde potervi far passare le forze principali.

Foto: U.S. Navy