L’artiglieria azera martella gli armeni

(di Tiziano Ciocchetti)
08/10/20

Le immagini e i filmati che ci giungono dalla Repubblica dell’Artsakh (Nagorno Karabakh) mostrano gli effetti dell’artiglieria azera sui centri abitati, provocando vittime tra la popolazione civile.

Come tutte le repubbliche ex sovietiche, anche l’Esercito dell’Azerbaijan dispone di pezzi d’artiglieria e lanciarazzi campali di origine russa. In questa fase del conflitto, l’Esercito di Baku sta utilizzando largamente, almeno in questa fase delle operazioni, il lanciarazzi multiplo (12 canne) da 300 mm 9A52 SMERCH, i razzi sono armati con testate contenenti sub-munizioni (oltre alla possibilità di trasportare quelle standard e chimiche).

A differenza di quanto pensano i non addetti ai lavori, l’utilizzo dell’artiglieria nei conflitti moderni è assai diffuso. Nella guerra siriana i russi hanno schierato diversi pezzi d’artiglieria, sia monocanna che pluricanna, che hanno svolto un ruolo fondamentale anche se poco pubblicizzato.

Anche gli armeni hanno in dotazioni alcuni esemplari di SMERCH e li hanno utilizzati per colpire le basi aeree di Ganja (sede degli F-16 e degli UCAV Bayraktar turchi) e di Beylagan (da dove operano gli elicotteri d’attacco Mil Mi 24/35).

Lo SMERCH è un sistema d’arma a saturazione d’area, concepito dai sovietici, durante la Guerra Fredda, per distruggere le unità corazzate della NATO in campo aperto. Il suo impiego nei confronti di centri abitati è una aperta violazione delle leggi internazionali.

Tuttavia, lo SMERCH non è l’unico lanciarazzi di cui si debbano preoccupare gli armeni infatti, se l’avanzata azera dovesse proseguire i civili rimasti nei centri abitati del Karabakh si dovranno preoccupare anche del TOS-1 (18 esemplari in dotazione all’Esercito azero - foto), un lanciarazzi semovente da 220 mm con testate termobariche. Nonostante la corta gittata (circa 6 km), le testate termobariche sono in grado di uccidere persone che si riparano all’interno di cantine, fortificazioni campali o ripari naturali. Ciò è possibile in quanto sono composte di gas esplosivo, che si diffonde nell’aria dopo l’impatto per poi essere innescato. La sua detonazione provoca un’onda di sovrappressione, uccidendo chiunque non si trovi all’interno di un ambiente ermetico.

Foto: MoD Fed. russa