Il dispiegamento di truppe nell’Artico è iniziato nel dicembre dello scorso anno con l’invio di unità di guerra elettronica mentre presso la città di Vortuka, a nord del circolo polare, iniziarono i lavori per la costruzione della rete radar.
La Russia prevede di completare la rete di rilevazione radar artica entro il 2018. Quattro stazioni radar classe “Voronezh” sono già attive. Due radar classe “Voronezh” modello “DM”, seimila chilometri di scoperta con capacità di tracciare simultaneamente 500 target, sono pienamente attivi nel territorio di Krasnodar e nella regione di Leningrado. Le stazioni radar nelle regioni di Kaliningrad e di Irkutsk sono in fase di test di funzionamento.
I radar “Voronezh”, possono essere rapidamente ridistribuiti e richiedono un equipaggio ridotto, rispetto alla generazione precedente. La Russia metterà in servizio di combattimento sette radar classe “Voronezh” nei prossimi cinque anni. I nuovi radar sostituiranno gli obsoleti sistemi classe “Dnepr” e “Daryal”.
L’importanza dell’Artico
Il disegno di Mosca prevede anche un radar di difesa aerea completamente automatizzato in grado di rilevare ogni tipo di minaccia, compresi missili da crociera e velivoli senza pilota, ad una distanza massima di 3 000 chilometri. Il radar di allarme precoce automatizzato, soprannominato “Container”, permetterà di coprire la maggior parte dell'Europa. Dal 2 dicembre scorso, il sistema è in fase di prova presso la città di Kovylkino. Salvo imprevisti, potrebbe diventare pienamente operativo entro la fine del 2015. Specifiche, numero di stazioni radar ed ubicazione sono coperti da segreto militare.
Franco Iacch
(foto: Presidenza russa)