Un'altra caratteristica che protegge il drone è la sua quota di volo, stimata in oltre ottomila metri. Inoltre, grazie ad un sistema di sicurezza installato a bordo, il drone sarebbe in grado di atterrare in un luogo sicuro qualora dovessero riscontrarsi problemi di natura tecnica durante il volo. Infine, se il recupero non fosse possibile, il drone sarebbe in grado di disintegrarsi così da non consegnare al nemico tecnologia sensibile.
Il “Sarallah”, presentato domenica alla stampa del paese, ha una velocità di crociera di 160 km/h per 60 minuti di volo. Se attivato, il sistema di sicurezza limita il volo a 40 minuti.
Al di là delle reali capacità dei droni iraniani, c’è da rilevare gli enormi passi avanti fatti da Teheran, nella progettazione dei velivoli senza pilota.
Lo scorso mese di novembre, l’Iran ha presentato un drone di nuova concezione denominato “Ababil-3”, che sarebbe in grado di volare a un'altitudine massima di 4.600 metri. “Ababil-3” sarebbe in grado di volare per otto ore e svolgere missioni di ricognizione che effettuerebbe grazie alle sue telecamere ad altissima definizione installate a bordo.
Lo scorso mese di settembre, durante le parate militari dinanzi al mausoleo del fondatore della Repubblica Islamica, il defunto Imam Khomeini, l'Iran ha mostrato al mondo un altro drone chiamato “Sadeq-1”.
Il “Sadeq-1” sarebbe un grado di volare ad un'altitudine massima di 8.000 metri a velocità supersonica. La punta di diamante dei droni iraniani, sarebbe il “Fotros”, presentato nel novembre del 2013. Un drone in grado di volare per più di trenta ore, a 25 mila metri e “sviluppato per missioni di combattimento e ricognizione”.
Il “Fotros”
Il 18 novembre del 2013 l’Iran, ha svelato un nuovo drone che sarebbe in grado di rimanere in volo per più di trenta ore. Il drone, chiamato “Fotros” (foto finale), sarebbe in grado di svolgere missioni di ricognizione e combattimento con un raggio di 1.250 miglia. Coprirebbe quindi, gran parte del Medio Oriente compreso Israele. Da tempo l'Iran sostiene di essere riuscito a decodificare la tecnologia dell’Rq-170 ‘Sentinel’, drone della Cia che - secondo la Repubblica islamica – sarebbe stato catturato nel dicembre del 2011. Il ‘Sentinel’ sarebbe stato abbattuto, ma non distrutto, dopo essere entrato nello spazio aereo iraniano dal suo confine orientale con l'Afghanistan. Gli Stati Uniti hanno sempre negato l’episodio.
Fin dal 1980, l'Iran persegue un programma di “autosufficienza militare” e con una certa frequenza annuncia al mondo jet da combattimento, carri armati, missili, sottomarini, siluri e droni. E’ anche vero che la maggior parte dei mezzi presentati al pubblico sono dei semplici mock-up utilizzati per scopi di propaganda. Il pensiero va al caccia Qaher-313.
L'Iran continua lo sviluppo Il “Fotros” sembrerebbe simile ad un altro nuovo drone che l’Iran ha presentato nel settembre del 2012. Non è ancora chiaro se il “Fotros” sia un modello completamente nuovo o una versione aggiornata dello “Shahed-129” (foto a destra).
Lo “Shahed-129” è un drone da ricognizione e combattimento in grado di volare per 24 ore con un raggio di 2000 km. Può essere armato con il missile aria-terra multiruolo “Sadid-1”, che equipaggia anche un altro drone, il “Karrar”. Lo “Shahed-129” è entrato in produzione di massa lo scorso nel settembre del 2013, un anno dopo la sua presentazione. La configurazione dello Shahed-129 è una via di mezzo tra l’israeliano “Hermes 450” e l’inglese “Watchkeeper WK450”.
Franco Iacch
(foto: Iranian Defense Ministry / web)