Nel corso degli anni '70 del XX secolo, nell'ambito del programma di riarmo dell'Iran promosso dall'allora Shah Mohammad Reza Palhavi, i vertici militari del paese emanarono un requisito per un velivolo da guerra ASW (Anti-Submarine Warfare, ndr) che consentisse al paese di ottenere una posizione di preminenza sulle acque del Golfo Persico.
Dissapori emersi tra la IIAF (Imperial Iranian Air Force) e la IIN (Imperial Iranian Navy) ritardarono l'avanzamento del progetto dato che entrambe le branche delle Forze Armate lottarono furiosamente per ottenere il controllo di quelli che erano considerati in prospettiva degli asset strategici.
Alla fine venne trovata una soluzione di compromesso, con i velivoli assegnati alla IIAF ma operati in coordinamento con la IIN.
Nel 1973 la IIAF emanò il fatidico requisito per l'acquisto di 6 aerei da guerra ASW, e come piattaforma venne scelto l'aereo da pattugliamento Lockheed P-3 Orion.
I P-3 Orion acquistati dall'Iran appartenevano ad una versione unica nel suo genere chiamata P-3F. La variante in questione utilizzava la ben collaudata cellula del P-3C a quel tempo in produzione per la U.S. Navy, ma si differenziava dal modello standard per la dotazione elettronica.
Contrariamente ai P-3C americani e ai coevi CP-140/140A canadesi, i P-3F destinati all'Iran non avevano la caratteristica protuberanza per l'antenna UHF. La suite ASW e il computer di missione non erano quelli del P-3C ma i display ed i processori erano adattati dalle varianti P-3A e P-3B, tuttavia il radar APS-115 era lo stesso della variante P-3C.
Altri elementi che li accomunavano alle varianti P-3A e P-3B erano: il riflettore di ricerca, i sistemi ESM montati ai bordi delle ali e la configurazione complessiva. Uno dei sei velivoli venne poi modificato per poter trasportare e lanciare il missile antinave AGM-84A Harpoon.
Gli Orion iraniani uscirono dalla fabbrica mostrando una livrea grigio-metallizzata ma, successivamente, vennero ridipinti in una nuova livrea a tre tonalità di blu/azzurro. I velivoli vennero consegnati ai loro equipaggi nel periodo compreso tra il 24 luglio del 1974 ed il 31 gennaio del 1975 durante il loro periodo di addestramento ed ambientazione presso la base di Moffett Field, negli Stati Uniti d'America e successivamente trasferiti in Iran nel corso del mese di aprile del 1975.
Inizialmente gli aerei, ora organizzati nel 71° squadrone ASW, erano basati alla Tactical Fighter/Maritime Base 9 (TFMB 9) di Bandar Abbas tuttavia allo scoppio della Guerra Iran-Iraq furono spostati alla Tactical Fighter Base 7 (TFB7) di Shiraz per poterne garantire una migliore protezione. Ad essi vennero applicati i seguenti numeri di serie, che ne hanno da quel momento reso più semplice l'identificazione e lo studio della carriera operativa: 5-8701; 5-8702; 5-8703; 5-8704; 5-8705; 5-8706.
Durante la Guerra Iran-Iraq, gli aerei del 71o squadrone ASW furono utilizzati molto intensamente in pattugliamenti senza fine sui cieli situati sopra le acque del Golfo Persico, dello Stretto di Hormuz e del Mare di Oman, contribuendo a garantire la sicurezza delle rotte navali da e per l'Iran. In tale contesto incrociarono più e più volte a cadenza pressoché giornaliera un gran numero di navi da guerra e di velivoli di origine straniera, specialmente della U.S. Navy.
Per ragioni ancora oggi non note, il 15 di febbraio del 1985, il P-3F con numero di serie 5-8702 (l'unico ad essere stato modificato per trasportare e sganciare gli AGM-84A Harpoon) si schiantò al suolo con conseguente perdita totale del velivolo; la tragedia però non influenzò sul dispiegamento degli altri velivoli e dei loro equipaggi che continuarono a servire in difesa del paese.
Nel corso degli anni '90 a causa del logorio delle cellule, solamente 2 velivoli erano in grado di volare mentre gli altri erano stati messi a terra in attesa di una revisione complessiva.
Un altro grave problema che la IRIAF dovette affrontare in relazione alla gestione della flotta dei suoi Orion fu il raggiungimento dell'età di pensionamento di gran parte del personale dello squadrone, nel corso degli anni Duemila e la mancanza di necessari rincalzi dovuto al fatto la maggior parte dei giovani piloti e meccanici prediligevano optare per il servizio presso i reparti dei cacciabombardieri. In ogni caso, con il passare del tempo, la leadership della IRIAF è riuscita a trovare i fondi necessari (magari tagliando altri programmi) per finanziare un programma completo di revisione ed ammodernamento dei suoi P-3F che sono uno alla volta ritornati in servizio, ora pilotati da nuovi equipaggi e dotati di nuove apparecchiature elettroniche e bombe di profondità sviluppate localmente.
Nell'attesa che compaiano all'orizzonte dei sostituti, i P-3F Orion continuano a servire dalla TFB7 di Shiraz ed oggi monitorano principalmente le attività della U.S. Navy nelle acque prospicienti le sponde dell'Iran.
Foto: IIAF / U.S. Navy / web