Le forze francesi, inquadrate nell’Operazione Barkhane in Mali, avrebbero ucciso dei civili nel corso di raid aerei finalizzati all’eliminazione di gruppi jihadisti.
Questo è quanto asseriscono gli abitanti di alcuni villaggi maliani, interessati dall’offensiva francese il 3 gennaio scorso.
Il Ministero delle Forze Armate francesi (Ministère des Armèe) assicura invece di aver colpito solo miliziani jihadisti.
In un comunicato ufficiale, del portavoce della missione, si legge che l’8 gennaio una task force francese si è recata sul luogo dell’attacco, a nord del villaggio di Bounti. Confermando che le uniche vittime erano miliziani jihadisti, in coerenza con quanto affermato in precedenza dai vertici di Barkhane. Affermazioni contestate dagli abitanti dei villaggi della zona che hanno denunciato vittime civili.
Tuttavia, i fatti verificatisi nella zona di Douentza-Hombori (uno dei principali focolai di violenza jihadista nel Sahel) sollevano non pochi dubbi circa la possibilità che si sia realmente verificato un errore e che dei civili siano rimasti vittime del fuoco dei soldati francesi. Infatti, un’associazione per la difesa del gruppo etnico Fulani e abitanti del villaggio hanno denunciato un attacco aereo che avrebbe colpito per sbaglio le celebrazioni per un matrimonio, nel villaggio di Bounti, uccidendo una ventina di persone. Alcuni testimoni oculari avrebbero affermato che l’attacco sarebbe stato condotto da un elicottero, appartenente alle forze francesi oppure ai maliani (i quali operano sempre in collaborazione con i transalpini), gli unici nella regione a poter disporre di simili macchine.
Ovviamente la Francia nega, sia l’utilizzo dell’elicottero sia l’effettiva celebrazione delle suddette nozze, focalizzando l’attenzione sul fatto che l’unica operazione aerea condotta quel giorno è stata effettuata da una coppia di MIRAGE 2000, i quali hanno sganciato tre bombe a guida laser su un gruppo di jihadisti.
Foto: Opération Barkhane / U.S. Air Force