Nella giornata di ieri, un distaccamento del GIS (Gruppo d’Intervento Speciale) dei carabinieri ha effettuato il primo lancio, da un elicottero AB-412, con la Bandiera di Guerra.
Conferita dal presidente della Repubblica Mattarella il 27 ottobre 2020, come riconoscimento per il grande valore dimostrato dal reparto nei teatri operativi in cui è stato impegnato in questi anni.
Nato nel 1977 - su impulso dell’allora Ministro degli Interni Cossiga – per contrastare il terrorismo internazionale (nonché quello interno), il GIS attinse il suo personale dal 1° battaglione carabinieri paracadutisti Tuscania (tale procedura non è più in uso da alcuni anni). Mentre per l’addestramento specifico nelle tecniche di antiterrorismo si ricorse all’apporto, in ambito nazionale, del GOI della Marina Militare e, in ambito internazionale, del GSG-9 tedesco e del SAS britannico.
L’organizzazione del reparto era articolata in un nucleo comando, una sezione amministrativa, una sezione tiratori scelti (a sua colta suddivisa in distaccamenti operativi) e un numero imprecisato di sezioni da combattimento (ciascuna delle quali suddivisa in tre sezioni operative).
Una delle componenti più qualificate dei GIS è quella dei tiratoti scelti, in quanto il tiro mirato risulta fondamentale in situazioni di sequestro di ostaggi o per l’eliminazione di un obiettivo in un contesto urbano.
Fino alla metà degli anni ’90 il reparto svolse le sue attività esclusivamente in ambito nazionale, la svolta si ebbe con la missione Alba in Albania nel 1997, successivamente alcuni operatori vennero aggregati alle MSU che i Carabinieri schieravano prima in Bosnia e poi, nel 1999, in Kosovo. Dopo i fatti dell’11 settembre il GIS assicurò la scorta del re afghano Zahir Shah (in esilio a Roma) durante il suo soggiorno a Kabul nel 2002.
Tuttavia l’impegno crescente italiano nella guerra asimmetrica imponeva un del ruolo maggiore del GIS. Nel 2004, quindi, il comando dei carabinieri decise l’elevazione del reparto a forza speciale, istituendo la qualifica di incursore per gli operatori del GIS. Pur dipendendo amministrativamente dalla 2° brigata mobile dei carabinieri, da un punto di vista operativo il GIS dipende da CO.F.S. (Coordinamento Operazioni Speciali) di Roma.
Inserito nella Task Force 45, gli operatori del GIS hanno condotto numerose missioni in Afghanistan, insieme alle altre forze speciali italiane e straniere. Degno di nota l’intervento nel 2011, insieme agli incursori del GOI, per liberare un gruppo di 18 cooperanti sequestrati dai talebani in un compound, vicino l’aeroporto di Herat.
Gli ostaggi vennero tutti liberati incolumi mentre i sequestratori furono eliminati. Un operatore del GIS, nel corso dell’attacco, rimase ferito, per fortuna non in modo grave.
Attualmente il GIS è presente, con alcuni uomini, nella Task Force 44 operante in Iraq contro l’ISIS. Probabilmente il reparto sarà impiegato prossimamente anche nella missione Takuba, nel Sahel, per contrastare le milizie jihadiste attive nella regione sub-sahariana.
Immagini: Arma dei Carabinieri