Russia e Sudan hanno finalizzato l’accordo per l’acquisto di 150 carri armati T-72. Altri venti unità saranno consegnate come kit di ricambio.
Il contratto, svelato da Izvestia, è stato sottoscritto dal Ministero della Difesa russo. Le consultazioni per l’acquisizione dei T-72 sono iniziate lo scorso anno: i 170 carri armati provengono direttamente dalle riserve del Ministero della Difesa russo.
La forza corazzata sudanese si basa nominalmente su 300 piattaforme T-54/T-55 realizzate dall’Unione Sovietica tra gli anni ’70 ed ’80 e 50 carri armati cinesi Type 62. I preparativi per la consegna dei 150 T-72 dotati di serbatoio supplementare sono già iniziati. La nuova flotta corazzata dovrebbe essere utilizzata da Khartoum per risolvere i problemi interni e schiacciare l'insurrezione nel Sud Kordofan e nel Darfur.
Si ritiene improbabile che i nuovi carri armati possano essere utilizzati per attaccare il Sudan meridionale, nonostante l'esistenza di dispute territoriali. Khartoum, dopo la fine della sanguinosa guerra civile tra nord e sud, ha concesso l'autonomia a quella che allora era la regione meridionale del paese. Il Sudan del Sud è stato ufficialmente riconosciuto, a seguito di un referendum tenutosi nel gennaio 2011, il 9 luglio dello stesso anno.
Il Sudan, in passato, ha provato a riequipaggiarsi con i carri armati svenduti a buon mercato da Ucraian e Bielorussia, ma forniti senza pezzi di ricambio.
Non si conosce la portata economica dell’affare tra Russia e Sudan. Considerando l’assenza di aggiornamenti di ultima generazione, i T-72 potrebbero essere stati venduti a 55/65 milioni di dollari complessivi.
(foto: MoD Fed. russa)