Nel 2016, la linea di produzione “Borei” e “Yasen” continuerà a pieno regime. E’ quanto comunicano dal cantiere Sevmash, nel nord ovest della Russia.
L’intera classe “Borei” (foto) non può ancora entrare in servizio perché non possiede l’armamento per compierlo. Ogni ‘Borei’ dovrebbe trasportare da sedici a venti missili “Bulava” (solo per i 955U), ognuno dei quali dotato da sei a dieci testate Mirv. Sono otto i sottomarini classe ‘Borei’ che equipaggeranno la marina russa entro il 2020.
I russi nutrono ottimismo per i missili “Bulava” ed i sottomarini classe “Borei”, a cui è demandata la deterrenza nucleare almeno fino al 2050. I lanci di prova si concluderanno entro l’anno. I missili saranno lanciati dai sottomarini della Flotta del Nord e del Pacifico. Il missile a tre stadi “Bulava”, nome in codice Nato SS-N-30 Mace, è la versione navale del più avanzato missile balistico russo, l’SS-27 Topol-M. Può essere lanciato anche in movimento. Trasporta fino a 10 testate Mirv, può colpire bersagli fino ad otto mila chilometri di distanza ed è progettato per equipaggiare esclusivamente i sottomarini nucleari classe “Borei”.
Nonostante i numerosi fallimenti dovuti a difetti di fabbricazione, l'esercito russo sostiene che non vi è alcuna alternativa al “Bulava”. A causa del fallimento durante i test dei nuovi missili intercontinentali “Bulava”, i ”Borei” non sono ancora in grado di svolgere il loro compito primario e cioè la deterrenza nucleare.
Il primo “Borei”, lo “Yury Dolgoruky” K535, si è unito alla Flotta del Nord nel gennaio del 2013, seguito dal K-550 (Progetto 955A) "Aleksandr Nevskij" alla fine di dicembre dello stesso anno. Il “Vladimir Monomakh” è entrato in servizio nel 2014, mentre il quarto “Borei”, lo “Knyaz Vladimir” è in costruzione dal luglio 2012 presso il cantiere Sevmash, nel nord della Russia. La costruzione del quinto sottomarino a propulsione nucleare il "Knyaz Oleg" è iniziata nel luglio dello scorso. I cantieri per il sesto “Borei”, il “Generalissimus Suvorov” ed il settimo, “Imperator Aleksandr III”, sono in fase di preparazione. I sottomarini classe “Borei” comporranno la spina dorsale del deterrente nucleare strategico della marina. Andranno a sostituire i sottomarini classe Typhoon, Delta-3 e Delta-4.
Ogni missile “Bulava” è armato con 6-10 testate termonucleari per 96-196 testate a sottomarino. La possibile copertura di obiettivi sensibili, considerando la gittata di ottomila chilometri, potrebbe essere il Mare di Barents ed il Mare di Okhotsk. Se i russi lanciassero da queste aree, potrebbero colpire qualsiasi punto degli Stati Uniti continentali. La Marina russa riceverà il secondo sottomarino classe “Yasen” entro il 2016 e presenterà migliorie sostanziali rispetto al capofila “Severodvinsk” Progetto 885.
Il primo sottomarino Progetto 885m, il “Kazan”, dovrebbe essere consegnato alla Marina russa nel 2016. Il “K-329 Severodvinsk”, primo sottomarino d’attacco russo progetto 885 classe “Yasen”, ha completato le prove finali lo nel dicembre dello scorso anno ed è stato consegnato alla Marina con molte perplessità. Una commissione governativa istituita per l’occasione ha poi dato il via libera per la messa in servizio con alcune migliorie che sarebbero state adottate nei successivi “Yasen”. Secondo alcuni fonti non confermate infatti, lo Stato Maggiore della Marina non sarebbe stato pienamente convinto del “Severodvinsk” per problemi tecnici non meglio specificati. Il K-329 ha successivamente completato con esito positivo, quattro turni di prove in mare.
Il sottomarino d'attacco nucleare multiruolo classe “Yasen” ha un dislocamento in immersione di 13.800 tonnellate. E’ lungo di 119 metri, con una velocità massima di trentuno nodi in immersione. Può immergersi fino a 600 metri, anche se la profondità operativa si attesta sui 500 metri. Ha un equipaggio di novanta uomini, tra cui trentadue ufficiali. I sottomarini classe “Yasen” sono considerati (dai russi) come i migliori battelli del pianeta.
Non esiste niente di paragonabile – hanno sempre dichiarato dal governato russo – ai nostri sottomarini di quarta generazione.
Alcune caratteristiche, le poche fino ad oggi trapelate, parlano di un doppio scafo in acciaio amagnetico in modo da rendere minima la traccia acustica e, quindi una maggiore capacità di sopravvivenza del battello rispetto ai già temibilissimi Akula I/II. Si tratta di un sottomarino monoalbero alimentato da un reattore termo-nucleare OK-650V da 200 MW raffreddato ad acqua. La torre di comando ha una forma ovale idrodinamica, mentre lo scafo è suddiviso in dieci scomparti. I classe Yasen (sette le unità previste oltre al Severodvinsk) saranno equipaggiati anche con i missili da crociera supersonici Kalibr con un’autonomia di volo di circa 2500 km. Un missile quasi impossibile da abbattere considerando la sua capacità di deviare traiettoria di volo, altitudine e la velocità ipersonica della testata. Un’arma progettata principalmente per contrastare portaerei.
I contratti firmati dal Ministero della Difesa russo e la United Shipbuilding Corporation nell'ambito del programma di approvvigionamento di armi, prevedono equipaggiamenti per altri sette sommergibili classe “Yasen” entro il 2020.
Le migliorie proposte dalla commissione della Marina russa sono già state implementate nel secondo, terzo, quarto e quinto sottomarino della serie: il “Kazan”, il “Novosibirsk”, il “Krasnoyarsk” ed il K-564 “Arhangelʹsk”. Faranno parte del “Progetto 885m”, la classe Yasen-M aggiornata.
La Marina russa ha attualmente 60 sottomarini operativi. Per la deterrenza nucleare Mosca ha 10 sottomarini nucleari pronti al combattimento. Sono invece 30 i sottomarini d’attacco. Il resto, infine, sono a propulsione diesel e svolgono altri compiti specifici.
(foto: 'Rubin' Central Design Bureau of marine facilities)