Russia, servizi segreti USA confermano: "Mosca ha testato con successo missile anti-satellite"

(di Franco Iacch)
28/05/16

La Russia ha condotto con successo un test di volo sul nuovo missile anti-satellite in fase di sviluppo. La conferma arriva direttamente dal Pentagono.

Il missile, lanciato mercoledì scorso, sarebbe in grado di distruggere i satelliti in orbita. Si sarebbe trattato di un missile anti-satellite Nudol, decollato dalla struttura lancio di Plesetsk, 500 miglia a nord di Mosca. La rete satellitare delle agenzie di intelligence statunitensi, confermano il successo del test. Non sono disponibili ulteriori dettagli.

Classificato, al momento, l’obiettivo del Nudol. Si ignora, ad esempio, se si sia trattato di un test reale contro un satellite o soltanto di una traiettoria suborbitale senza colpire un bersaglio. E’ comunque un importante traguardo per Mosca in chiave strategica. Dovrebbe essersi trattato del secondo lancio: il primo Nudol è stato lanciato il 18 novembre scorso.

Stati Uniti, Russia e Cina sono le uniche nazioni al mondo con sistemi d’arma spaziali. Lo scorso ottobre, la Cina ha condotto un test di volo sul suo missile anti-satellite, il Dong Neng-3. Gli asset ASAT, Anti-satellite weapons, mirano alla paralisi delle capacità (intelligence, navigazione e comunicazione) fondamentali per le operazioni militari e le infrastrutture civili.

Sappiamo che la Cina sta investendo nella sua componente counterspace, per una capacità anti-satellite ritenuta in grado di oscurare la rete orbitale degli Stati Uniti. L’intero arsenale cinese prevede missili ASAT, sistemi anti-satellite co-orbitali, disturbatori terrestri ed armi ad energia cinetica diretta. Secondo quanto elaborato dal Pentagono, il primo obiettivo dei cinesi in un ipotetico conflitto, sarebbe quello di oscurare la rete di spionaggio ed intelligence messa in orbita dagli USA. Gli Stati Uniti prevedono di subire diversi tipi di attacchi cinetici, elettronici ed informatici oltre a raid convenzionali contro le strutture di supporto a terra.

I cinesi stanno attualmente sviluppando due nuovi missili ASAT in grado di colpire i satelliti in orbita inferiore e superiore così come sistemi co-orbitali armati. Se eseguiti con successo, tali attacchi potrebbero minacciare in modo significativo l’intera rete orbitale degli Stati Uniti, specialmente se molteplici vettori venissero lanciati contro i satelliti militari e di intelligence. In questo modo si ridurrebbe esponenzialmente la capacità degli USA di utilizzare armi di precisione.

Non è escluso l’impiego di testate nucleari. Un’esplosione nucleare nella bassa orbita terrestre creerebbe un impulso elettromagnetico che potrebbe mettere fuori uso anche i satelliti schermati. Poco meno di due anni fa, la Cina ha messo in orbita 16 piccoli vettori spaziali con capacità SATCOM ed ISR ed alcuni moduli sperimentali. Dovrebbero essere stati testati in contesti operativi anche armi ad energia diretta e jammers satellitari. Di particolare interesse per l'esercito statunitense è stata la distruzione di un satellite metereologico cinese in orbita, ormai fuori servizio da tempo, avvenuto il 23 luglio del 2014. In un'altra missione, nel maggio del 2013, i cinesi hanno lanciato un vettore che ha raggiuntol'orbita geostazionaria dei satelliti di comunicazione. La Cina nega lo sviluppo di tecnologie anti-satellite.

La Aerospace Defense Force (VKO) ha identificato 100.000 oggetti nell’orbita terrestre. 20.000 sono monitorati dal Comando Spaziale russo. Il Cremlino gestisce 140 satelliti attualmente operativi. La missione dello Space Intelligence Center, con sede a Mosca, è quella di individuare i satelliti operativi ed aggiornare il catalogo degli oggetti spaziali nell’orbita terrestre.

(foto: archivio MoD Fed. russa)