La piattaforma prodotta dalla Uralvagonzavod è stata presentata un paio di settimane prima della grande parata che si terrà a Mosca, per il settantesimo anniversario della Giornata della Vittoria, in programma il prossimo nove maggio.
Il nuovo T-14, un mostro da 48 tonnellate propulso da un motore diesel a dodici cilindri da 1500 cavalli che gli conferisce una velocità massima di 90 km/h con autonomia di 500 km, rappresenta un enorme salto tecnologico rispetto al precedente ed ormai obsoleto equipaggiamento militare sovietico in servizio. Le linee pulite del nuovo carro armato, rappresentano il principale cambiamento rispetto alla tradizione russa.
La caratteristica fondamentale del nuovo MBT è la torretta totalmente automatizzata, equipaggiata con una completa suite di sistemi d’arma. Sul tetto della torretta trova posto una mitragliatrice pesante da 12,5 mm controllata digitalmente.
I tre membri dell'equipaggio (ma può andare in battaglia anche con due) sono collocati in una sorta di “capsula” blindata nella parte anteriore dello scafo.
Il T-14 è armato con un cannone ad anima liscia da 125 millimetri che può sparare munizioni ad alta potenza tra cui proiettili perforanti, missili guidati ed ogni tipo di munizione pesante russa progettata per gli MBT. Secondo le stime russe, il cannone 2A82, ritenuto in grado di colpire un bersaglio ad 8 km, conferisce una maggiore energia cinetica rispetto al Rheinmetall dal 120mm del Leopard-2. Automatizzato anche il caricamento dei 32 colpi trasportati internamente. Il cannone 2A82 può sparare fino a dodici proiettili al minuto.
Quello mostrato, però, potrebbe non essere l’armamento principale definitivo. Pochi mesi fa, infatti, sul T-14 è stato testato il "Koalitsiya-SV" 2S35: sistema di due cannoni sovrapposti da 152 millimetri (progetto ufficialmente cancellato cinque anni fa) in grado di sparare sedici colpi al minuto. Se questo dispositivo fosse confermato, il T-14 potrebbe essere dotato dei cannoni più potenti mai installati su un carro armato.
La torretta, infine, ospita anche due cannoni da 30mm, progettati per abbattere bersagli aerei a bassa quota, tra cui aerei ed elicotteri.
Il T-14 è stato pensato per sopravvivere
Guardando le specifiche, i progettisti russi sembrerebbero aver sfruttato a fondo le teorie israeliane ed americane per le forze corazzate, estremizzandole con la tecnologia attuale della nuova filosofia russa. Per Mosca, il T-14 può difendersi da ogni cosa. E’ protetto dalla tecnologia attiva universale ‘Afganit’, sistema che utilizza un radar doppler per rilevare i proiettili in arrivo, come granate e missili.
Rilevato il proiettile, la difesa lancia un razzo intercettore per distruggere il corpo in arrivo. Secondo i russi, questa sarebbe la protezione definitiva contro gli elicotteri Apache. Secondo la US Army, invece, ‘Afganit’ è in grado di rilevare solo una particolare e limitata classe di granate e minacce anticarro.
Il T-14 è dotato di difese anti-mine e di una suite di telecamere ad alta risoluzione. Queste telecamere consentono agli operatori dell’Armata piena consapevolezza a 360 gradi.
Il T-14 è protetto dalla corazza 44S-SV-SH progettata dalla Steel Scientific Research Institute. La particolare inclinazione e composizione della corazza (probabilmente si tratta di una evoluzione della ‘Kaktus’) è stimata in 900 mm nella parte frontale. L’armatura è stata progettata per operare a bassissime temperature, segno inequivocabile della futura e massiccia presenza russa nelle regioni artiche.
“Armata” è stata concepita come una piattaforma di combattimento universale modulare che potrebbe essere usata come base per una serie di veicoli da combattimento. Il nuovo carro armato incorpora elementi visti nei progetti “Object 195” e “Black Eagle”.
Il T-95 (Object 195) sarebbe dovuto essere il carro armato russo di quarta generazione. Annunciato fin dal 1995, fu considerato obsoleto rispetto all’epoca in cui sarebbe dovuto entrare in produzione. Lo Stato Maggiore russo cancellò il progetto nel maggio del 2010, preferendo destinare le risorse disponibili per modernizzare i T-90.
Le capacità acquisite con il T-95 sono state implementate nel T-99. L’Aquila Nera o “Chyorny Oryol” in russo, è probabilmente rimasto un prototipo anche se tutte le informazioni che lo riguardano sono classificate. Sappiamo che il suo telaio si basa sul T-80U, anche se lo scafo è leggermente più lungo. La sua corazza frontale è di tipo reattiva esplosiva di nuova concezione. Il suo nome in codice è “Kaktus” ed è considerata ancora più efficace (specialmente per i proietti a energia cinetica) dell’attuale corazza reattiva di terza generazione “Kontakt-5”. L’Aquila Nera dispone anche di un sistema di protezione attiva “Drozd-2”, molto più efficace del sistema “Arena”. Il “Black Eagle” monta infine un cannone da 125mm 2A46 a canna liscia con capacità “Atgm”.
Non si conoscono altre informazioni. Entro il 2020, le forze di terra russe riceveranno 2300 “Armata”.
Ogni singolo carro armato ha un costo di 400 milioni di rubli, poco meno di 7,4 milioni di dollari.
Franco Iacch