Almeno in tre occasioni i caccia russi in missione sopra la Siria, hanno intercettato i Predator americani. I caccia non hanno aperto il fuoco, ma hanno fatto capire di essere proprio dietro di loro.
A poco meno di due settimane dall’inizio dei raid russi in Siria, emerge il primo contatto tra gli eserciti delle due superpotenze nella Regione.
Curioso anche il commento del Pentagono. "Quando intercettarono il nostro primo drone, pensavamo che avessero avuto fortuna. Poi, però, è successo altre due volte. Adesso la fortuna non c’entra più nulla. E’ anche vero che la loro identificazione sui radar non è affatto difficile”.
Come è noto, i Predator non sono aerei stealth. La prima intercettazione sarebbe avvenuta nello spazio aereo tra Raqqa, capitale dello Stato islamico in Siria ed il confine turco-siriano vicino Kobani. Le altre due nei pressi di Aleppo.
I russi, intanto, continuano a fortificare l’intera zona di Latakia con equipaggiamento pesante e truppe d’élite. Qualsiasi tipo di attacco portato dall’Isis contro queste postazioni, si tramuterebbe in un bagno di sangue per i fondamentalisti. Ma, come sappiamo, nella “kill-list” di Putin ci sono anche le forze ribelli, proprio quelle addestrate ed equipaggiate dalla CIA.
(foto:TASS)