Siria, Pentagono: "Quei missili complicano un po' le cose, noi non siamo in guerra con la Russia"

(di Franco Iacch)
01/12/15

Tali sistemi non faranno altro che complicare, ulteriormente, una situazione già difficile nei cieli sopra la Siria. Non sono di certo pensati per aumentare la morsa sullo Stato islamico che non ha una forza aerea. Ci aspettiamo che la Russia rispetti il memorandum d'intesa siglato sulla sicurezza in volo e che non diriga quei missili contro gli aerei della coalizione.

Dall’episodio del Su-24 abbattuto, la Coalizione ha compiuto altre tredici sortite. Non abbiamo ancora contezza dell’entrata in servizio degli S-400, ma è qualcosa che teniamo in considerazione. Ad oggi, le nostre missioni si sono svolte con regolarità. Certo che quei missili aria-aria, complicano un po’ le cose. E’ soltanto l’ultimo tassello di una strategia che potrebbe stravolgere la guerra in Siria che si protrae ormai da cinque anni.

L’obiettivo di quei missili non è lo Stato islamico. Non ci aspettavamo di certo una tale decisione perché non abbiamo motivo di attaccare i russi. Stessa cosa per loro. Lo ribadisco: noi non siamo in guerra con la Russia”.

E’ quanto ha ribadito il portavoce del Pentagono, Jeff Davis.

Dalle Forze Aerospaziali russe, ieri, hanno comunicato che tutti i cacciabombardieri Sukhoi Su-34 “Fullback” schierati in Siria saranno equipaggiati con missili aria-aria per autodifesa.