SMD vuole i “cruise” ma nei reggimenti di fanteria usano ancora le SRCM!

(di Tiziano Ciocchetti)
09/03/22

L’intervista del 6 marzo, rilasciata a la Repubblica dal capo di SMD, ammiraglio Cavo Dragone, è l’ennesima dimostrazione che pochi in Italia si siano veramente accorti della fine della ricreazione...

L’ex capo di stato maggiore della Marina Militare, ovviamente, ha esternato il suo pensiero sull’andamento delle operazioni russe in Ucraina, dichiarando che: “Putin ha sopravvalutato le proprie forze e sottovalutato quelle degli ucraini”, auspicando che, proprio per questi fattori, si arriverà allo stallo dell’offensiva. Considerazioni, da parte sua, assolutamente legittime.

L’ammiraglio aggiunge inoltre che la lezione della guerra in Ucraina andrebbe colta per migliorare le dotazioni delle nostre Forze Armate - “Il ministro Lorenzo Guerini ci ha già dato linee guida chiare e valide: vuole uno strumento integrato come passo intermedio per arrivare a operazioni multi-dominio”. Aggiungendo poi: “La guerra impone cambiamenti rapidi. Li stiamo facendo ad esempio nella gestione degli aerei F-35B e della forza da sbarco”.

Sui velivoli STOVL, l’ammiraglio Cavo Dragone dice che “si tratta di sfruttare in maniera flessibile la potenzialità offerta di questi mezzi che possono decollare su piste cortissime e atterrare verticalmente. Questo significa usarli sulle portaerei ma anche su piccole basi avanzate austere”.

Il problema è che, causa una politica suicida, abbiamo tagliato da 131 a 90 velivoli (governo Monti con al dicastero della Difesa una altro ex pilota, l’ammiraglio Di Paola). Ciò non solo ci ha fatto perdere quasi 5 miliardi di euro nelle commesse dei cassoni alari per le altre aeronautiche europee (vedi articolo) ma ha ridotto notevolmente le capacità operative del Gruppo di Volo imbarcato. Infatti, anche quando gli F-35B avranno raggiunto la piena capacità operativa (Final Operational Capability), la “portaerei” Cavour non potrà imbarcarne più di 8/9 (senza contare che la versione B è priva di capacità stealth, come del resto la versione A dell’Aeronautica).

Cavo Dragone parla anche di “basi avanzate austere”, dovrebbe però sapere che l’F-35, essendo una macchina molto sofisticata, non può operare da piste semi-preparate (non è un Harrier). Tale capacità erano alla base delle motivazioni da parte dell’Aeronautica Militare per l’acquisizione della versione STOVL (15 velivoli). Difficilmente vedremo, a parte qualche atterraggio dimostrativo, F-35B dell’Aeronautica operare da una piattaforma navale.

Il fattore comune - “bisogna mettere a fattore comune queste trenta macchine” - di cui parla il capo di SMD credo sarà una mera chimera.

Dragone parla anche dell’ipotesi di armare i nuovi sottomarini con missili cruise, protagonisti dell’attacco russo. “Quello che abbiamo visto in Ucraina mi rende ancora più convinto. Un mezzo subacqueo di cui non si conosce la posizione, ma che può colpire bersagli di alto valore strategico, ha un peso di deterrenza in una crisi, in un confronto o in una negoziazione”.

Benissimo, Difesa Online lo suggerisce da tempo. Non c’era bisogno della guerra in Ucraina per comprendere che un battello subacqueo armato con missili da crociera costituirebbe un deterrente in caso di crisi internazionale. Peccato che non rientri nei progetti dell’attuale Parlamento (vedremo il prossimo).

Inoltre, secondo la nostra opinione i sommergibili della serie U-212 sarebbero troppo angusti (senza contare che tale eventualità non è stata prevista nel progetto iniziale) per imbarcare missili da crociera (lo SCALP NAVAL di MBDA ha una lunghezza di 6,5 metri e un peso di 1,4 tonnellate). Per quanto riguarda le piattaforme di superficie, al momento, le unità della Marina Militare (Bergamini e Doria) non dispongono di celle verticali (VLS) A70, quindi sarebbero impossibilitate ad imbarcare simili armi.

Tralasciamo la parte in cui il capo di SMD parla dell’aggiornamento dei carri Ariete, i nostri lettori conoscono benissimo il pensiero della Rivista in merito a tale operazione (leggi articoli). Ci permettiamo solo di evidenziare il fatto che, nonostante nell’articolo si parli di "meno di 200 mezzi", la realtà è molto più grave: gli Ariete operativi, nelle due brigate corazzate/pesanti, sarebbero circa una trentina!

Quindi, in conclusione, l’ammiraglio Cavo Dragone parla di introdurre nuove sofisticate armi nel nostro dispositivo militare. Vista la situazione internazionale, non può che trovare il nostro appoggio...

Tuttavia troviamo paradossale parlare di missili da crociera quando i nostri reparti di fanteria sono costretti a utilizzare ancora le bombe a mano a percussione SRCM 35 (del 1935! - foto apertura) e le “pericolose” O/D-82SE (del 1982), dalla sicurezza "non proprio elevata".

Delle nuove MF2000 non vi è traccia, crediamo a causa del terribile incidente avvenuto nel dicembre 2016 nello stabilimento militare di Baiano, in cui rimase gravemente ferita una giovane operaia, dall’esplosione accidentale di una bomba.

A nostro modesto parere, non si può ipotizzare di acquisire armi strategiche se non si è in grado di sostituire una bomba a mano in servizio da quasi novant’anni!

Immagini: YouTube / Difesa / U.S. Navy