L’unità è stata varata nel 1988, ed è un sottomarino a propulsione nucleare 'hunter-killer' di 5.300 tonnellate. La sua funzione è quella della caccia ai battelli avversari per la negazione delle acque territoriali inglesi e dispone di capacità antinave ed attacco al suolo con i missili da crociera Tomahawk.
Il danno subito, stimato a 500.000 £, ufficialmente è stato riportato da una collisione accidentale con una lastra di ghiaccio galleggiante durante l’emersione. I tecnici britannici, ritengono plausibile questa giustificazione, la quale ha comunque richiesto il rientro dell’unità sommersa perché sono rimaste danneggiate le piastrelle anecoiche che ricoprono la superficie del sottomarino, indispensabili per garantire la silenziosità del mezzo.
L’emersione è uno dei momenti più delicati nelle operazioni di una unità sommersa, ma quello che rimane da appurare è il motivo per il quale il comandante avrebbe ordinato questa manovra. La missione di un hunter killer è quella di navigare in assetto silenzioso alla ricerca di contatti ostili nel quadrante a cui è stato assegnato per il pattugliamento, pertanto si potrebbe trattare di una emersione di emergenza tale da rischiare una collisione con il ghiaccio sovrastante e non certo di una esercitazione, sempre per motivi di silenziosità. Ma questa ipotesi sottintenderebbe un evento di portata molto grave. L’altra causa che resta valida, è la collisione con un sottomarino russo.
La Royal Navy, per occultare la verità su incidenti occorsi alle proprie unità, era già ricorsa a spiegazioni simili durante la guerra fredda, danni che poi si erano rivelati come collisioni con i battelli russi impegnati in missioni di pattugliamento ed acquisizione dati: Nel 1981, all'equipaggio della HMS Sceptre, venne ordinato di testimoniare che avevano colpito un iceberg, ma in realtà si era verificato un impatto con il sottomarino russo K-211.
Nel 2009, un altro incidente accadde ad un vascello britannico, l’Hms Vanguard, che andò a collidere con il francese Triomphant. La silenziosità di questi mezzi, è tale che possono avvicinarsi tra loro senza essere rilevati dagli apparati sonar, e laddove il comandante del sottomarino inseguito decida un’accostata rapida, la velocità del mezzo inseguitore non permette una manovra evasiva e questo ingenera collisioni accidentali.
L’accaduto risalirebbe ad un anno fa, in base alle dichiarazioni ufficiali, ma l’HMS Talent è stato fotografato da pochi giorni mentre rientrava al porto di Plymouth con la vela danneggiata.
Giovanni Caprara
Fonte: Daily Mail