La Russia e la Repubblica islamica dell'Iran avviarono una cooperazione tecnico-militare nel 1990. Secondo varie fonti, l'ex Unione Sovietica avrebbe consegnato armi ed attrezzature militari per 900 milioni di dollari entro la fine del 1990. La cooperazione bilaterale è stata sancita da una serie di accordi intergovernativi sottoscritti nel 1989, 1990 e 1991.
Nell'ambito di tali accordi, Mosca ha fornito a Teheran caccia MiG-29 Fulcrum, bombardieri tattici Sukhoi Su-24MK, sottomarini diesel-elettrici classe Kilo 877EKM e sistemi antiaerei S-200VE Vega-E.
Inoltre, in base agli accordi stilati, l’Iran ha prodotto sotto licenza carri armati T-72 e veicoli da combattimento per la fanteria BMP-2.
Nel 1990, l'Iran ha ricevuto i suoi primi quattordici caccia MiG-29. Le consegne proseguirono nel 1991 con dodici bombardieri Su-24 e venti caccia MiG-29 /MiG-29UB. Tra il 1990 ed il1991, l'Iran ricevette per la supremazia aerea affidata ai MiG-29, 350 missili aria-aria R-27R e 576 missili aria-aria R-60. Altri sei MiG-29 /MiG-29UB sono stati consegnati in Iran tra il 1993 ed il 1994.
Tra il 1993 e il 1997, la Russia ha consegnato 120 veicoli da combattimento per la fanteria BMP-2 e 800 missili anticarro 9M111. Tra il 1992 ed il1996, l'Iran ha ricevuto tre sottomarini diesel-elettrici classe Kilo 877EKM al costo di 250 milioni di dollari a battello.
Nei primi anni ‘90, la media annuale delle vendite russe a Teheran, tra armi ed attrezzature militari, era di 500 milioni di dollari, circa l’85 per cento di tutte le esportazioni verso l'Iran.
Il rapporto tra Mosca e Teheran si interruppe bruscamente il 30 giugno del 1995 con la sottoscrizione di un accordo bilaterale tra Russia e Stati Uniti. Il memorandum prevedeva la sospensione di nuove forniture militari convenzionali all’Iran, garantendo tuttavia tutti i contratti siglati precedentemente entro la fine del 1999. Il documento è stato firmato dal primo ministro russo Viktor Chernomyrdin e dal vicepresidente degli Stati Uniti Al Gore. Sempre nello stesso documento, Mosca si impegnava a sospendere la fornitura dei pezzi di ricambio per le attrezzature precedentemente vendute.
A partire dal 2000, Teheran manifesta la volontà di riprendere rapporti commerciali con Mosca, ma il trattato siglato nel 1995 impedisce all’Iran ogni possibilità di accedere allo sterminato arsenale russo.
Nel novembre del 2000, la Russia notifica agli Stati Uniti la volontà di riprendere i rapporti con l’Iran, annullando di fatto quanto disposto nell’accordo del ’95.
Nell'ottobre del 2001, Russia ed Iran firmano un accordo di cooperazione tecnico-militare nel corso di una visita ufficiale a Mosca del ministro della Difesa iraniano.
All'inizio del nuovo millennio, l'Iran si conferma il quarto più grande (6,1 per cento) importatore di beni militari acquistati dalla società russa Rosvooruzheniye, dopo la Cina, l'India e gli Emirati Arabi Uniti.
Tra il 2001 ed il 2002, la Russia ritorna ad equipaggiare l’Iranian Air Force con munizioni e componenti per i MiG-29 ed i Su-24MK.
Sempre nel 2001, l'Iran firma con la società russa Rosoboronexport un contratto per la fornitura di trentasei elicotteri Mi-171SH. Tutti gli elicotteri sono stati consegnati nel 2004.
Tra il 2000 ed il 2003, l’Iran acquista dalla società russa Ulan-Ude Aircraft Plant, ventisette versioni civili dell’elicottero militare da trasporto Mil Mi-171.
Nel 2003, l’Iran si aggiudica tre aerei da attacco al suolo Su-25UBK Frogfoot, acquistandone altri tre nel 2005.
Nel 2004, la società russa Kurganmashzavod riceve dall’Iran circa 60 milioni di dollari per 300 veicoli da combattimento per la fanteria BMP-2.
All'inizio del 2005, l’Iran acquista tre elicotteri Mi-17, versione appositamente modificata per il servizio medico. Nello stesso anno, Teheran sigla un contratto con Mosca per la fornitura proiettili d’artiglieria ad alta precisione 30F39 Krasnopol-M.
Il 2005 è un anno molto redditizio. Russia ed Iran firmano un contratto da 1,4 miliardi di dollari per l’acquisto di equipaggiamento “particolare” tra cui 29 sistemi missilistici a lancio verticale e guida radiocomandata Tor-M1 SA-15. Mosca sigla anche un contratto per l’aggiornamento dell’intera flotta (24 caccia) dei bombardieri Su-24 iraniani del valore di 300 milioni di euro. Un altro contratto prevede la fornitura di motoscafi veloci da pattugliamento.
Nel dicembre del 2006, la Russia consegna ventinove sistemi Tor-M1 SAM all'Iran. Nel febbraio del 2007, Mosca completa la consegna di 1.200 missili mobili Tor 9M331, pronti al combattimento.
Nel 2007, la Russia consegna cinque sistemi S-300PMU-1 / SA-20 Gargoyle all'Iran per 800 milioni di dollari.
Il 9 giugno del 2010 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite approva una risoluzione (e relative sanzioni) contro l'Iran, a causa del suo controverso programma nucleare. Tra le restrizioni, anche il divieto di vendere equipaggiamento moderno a Teheran. Il 22 settembre del 2010, il presidente russo Dmitry Medvedev firma un ordine esecutivo che, secondo quanto disposto dalla risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, vieta tutte le vendite militari russe all'Iran.
Il divieto di vendita si estende a quasi ogni forma di sistema d'arma convenzionale: carri armati, veicoli blindati, artiglieria di grosso calibro, aerei da combattimento, elicotteri militari, navi da guerra, missili e sistemi missilistici. Il divieto copre anche le parti di ricambio, l'hardware e il software necessario per mantenere questi sistemi funzionanti.
Le restrizioni non si applicano per le armi di fanteria, artiglieria e mortai di calibro inferiore a 100 mm, elicotteri da trasporto, cannoni antiaerei, sistemi radar, veicoli militari e un certo numero di altri sistemi classificati come "intermedi ".
Nell'ottobre del 2011, l’Iran acquista dalla Russia il sistema 1L222 Avtobaza, stazione radar mobile pensata per disturbare ed hackerare i droni nemici. E’ la prima vendita ufficiale in seguito all'introduzione delle sanzioni.
Franco Iacch