I C-130J e C-130J-30 Super Hercules sono entrati in servizio alla fine degli anni ’90 dello scorso secolo. Rispetto alla versione precedente, i C-130H, hanno subito un’usura notevolmente superiore, basti solo pensare al ventennale impegno delle nostre Forze Armate in Afghanistan.
Vista la possibilità, da parte della Difesa, di accedere ai fondi del recovery plan sarebbe il caso di cominciare a pensare a rinnovare la linea trasporti dell’Aeronautica Militare.
Per circa mezzo secolo la 46° Aerobrigata di Pisa ha potuto avvalersi della piattaforma C-130, periodicamente aggiornata. Tuttavia con l’ultima versione J la Lockheed Martin ha cessato la produzione del famoso quadrimotore quindi, nel prossimo futuro, l’Aeronautica dovrà puntare su un altro vettore aereo.
È altresì vero che in questi anni la flotta di C-130J a disposizione della 46° aerobrigata non poteva certo soddisfare le esigenze dei reparti impegnati nelle numerose missioni all’estero.
Spesso si è fatto ricorso a compagnie ucraine per affittare gli enormi Antonov An-124, assai utili per trasportare ingenti quantità di materiale nei teatri operativi (in grado di trasportare un carico fino a 120 tonnellate).
La particolare natura delle operazioni militari divenute standard negli ultimi anni ha gradualmente modificato la tipologia degli equipaggiamenti in dotazione alle forze armate e, pertanto, i requisiti dei trasporti aerei destinati a trasferirli. Un MBT, del peso di oltre 60 t, viene ritenuto eccessivo per le PSO (Peace Support Operations), si preferisce quindi utilizzare veicoli ruotati, molto più leggeri e meno “aggressivi” agli occhi dell’opinione pubblica. Allo stesso modo gli elicotteri, sia d’attacco che da trasporto, sono largamente utilizzati in tutti i teatri operativi, occorre quindi trovare un vettore aereo in grado di trasferirli in modo rapido.
Per fare un esempio il 3° reggimento Savoia Cavalleria - equipaggiato anche con le blindo Centauro I 8x8 del peso in ordine di combattimento di 24t - inquadrato nella brigata paracadutisti Folgore, necessita della possibilità di un dispiegamento rapido, caratteristica peculiare delle aviotruppe. Allo stato attuale i Super Hercules (20t di carico massimo) non consentono l’imbarco delle Centauro, privando così i parà di un importante supporto di fuoco.
La soluzione più naturale potrebbe essere quella di valutare l’acquisto l’Airbus A-400M, già adottato da molte aeronautiche dell’Unione Europea e dalla Turchia. L’A-400M ha una autonomia di 4.500 km con un carico di 30t con una velocità di crociera di 750 km/h, mentre con carico ridotto (20t) l’autonomia può arrivare ad oltre 6.500 km.
Ricordiamo ai lettori che nelle fasi iniziali del programma Airbus A-400M c’era anche l’Italia, poi uscita per poter svincolare i fondi per l’acquisto dei C-130J.
In questo caso l’Aeronautica Militare acquisirebbe capacità di trasporto e raggio d’azione decisamente superiori rispetto al passato.
In alternativa si potrebbero seguire le scelte già fatte dall’Ungheria e dal Portogallo, con il velivolo Embraer KC-390. In questo caso si avrebbe un vettore con prestazioni di poco superiori al Super Hercules, ma con costi inferiori rispetto al velivolo dell’Airbus.
Il KC-390 ha un’autonomia di poco superiore a 2.000 km (con un carico utile di 26 t) e una velocità di crociera di 870 km/h. Sarebbe quindi in grado di traportare un Centauro I oppure un VBM Freccia. Qualora si decidesse per il velivolo brasiliano si potrebbe ripetere l’operazione già effettuata con Israele, ovvero scambiare gli M-346 con i KC-390.
Foto: Aeronautica Militare / U.S. DoD / U.S. Air Force