In servizio in Israele da oltre dieci anni, il sistema missilistico superficie-aria (C-RAM) Iron Dome costituisce la prima linea di difesa dello Stato Ebraico contro gli attacchi di razzi (sempre più sofisticati) da parte dei gruppi terroristici quali Hamas e gli Hezbollah.
Progettato dal gruppo Rafael, con il sostegno finanziario americano, il sistema Iron Dome è dotato di un radar di scoperta, denominato EL/M-2084. Questi rileva il lancio di un razzo o di un proiettile d’artiglieria (oppure di un missile) e ne traccia la traiettoria. Il BMC (Battle Management weapon Control) calcola il punto di impatto in base ai dati riportati e utilizza le informazioni per determinare se l'obiettivo costituisca una minaccia per un'area designata. Solo quando viene determinata quella minaccia, viene lanciato un missile intercettore per distruggere il razzo in arrivo prima che raggiunga l'area di impatto prevista. Il raggio d’azione del missile Tamir è compreso in un range di 4 e 70 km.
Nel 2016 l’Azerbaijan aveva espresso il suo interesse per l’Iron Dome, tuttavia al momento non ci sono ulteriori dettagli circa l’avvenuta fornitura.
Gli Stati Uniti già nel 2011 avevano espresso la richiesta di acquisire alcune batterie a scopo valutativo. Si sta anche valutando un possibile dispiegamento dell’Iron Dome sull’isola di Guam, contro un eventuale attacco cinese.
Recentemente, il ministero della Difesa cipriota (la parte greca dell’isola), dando attuazione alla decisione del governo, ha iniziato ad acquisire il sistema Iron Dome, dopo aver firmato un accordo in tal senso con le autorità di Gerusalemme. Il numero di batterie acquisite non è stato ancora specificato.
La scorsa settimana il ministro della Difesa israeliano Benny Gantz ha ricevuto il suo omologo cipriota, Charalambos Petrides, in Israele. Gantz ha dichiarato che "in questi tempi difficili, le collaborazioni sono fondamentali". Aggiungendo poi di dirsi "felice che il nostro personale abbia lavorato in stretta collaborazione e che la nostra cooperazione industriale sia diventata un pilastro delle nostre relazioni bilaterali, ma anche di sicurezza e stabilità regionale".
Le IDF si addestrano regolarmente sull’isola di Cipro, permettendo cosi alle Forze di Difesa israeliana di potersi cimentare in un contesto ambientale differente da quello medio orientale.
La Guardia Nazionale cipriota, le cui capacità di difesa aerea si basa principalmente su sistemi russi (Buk-M1-2 e Tor-M1) e missili MANPADS, a corto raggio, tipo Mistral di fabbricazione francese, grazie all’acquisizione del sistema Iron Dome implementerebbe notevolmente le capacità di difesa della parte meridionale di Cipro da possibili incursioni di droni dal nord dell’isola occupata dai turchi, in seguito all’invasione del 1974.
Ricordiamo che nel gennaio 2020 la Repubblica di Cipro, Israele e Grecia hanno firmato un accordo sul gasdotto EastMed, un grande progetto per l’estrazione del gas naturale nel Mediterraneo orientale, causa di forti tensioni con Ankara.
A tal proposito il sistema Iron Dome è installato anche sulle quattro nuove corvette israeliane Sa’ar 6 (vedi "Israele e la difesa dei suoi approvvigionamenti energetici nel Mediterraneo") che, equipaggiate anche con i missili superficie-aria a lungo raggio (100 km) Barak 8, costituiscono la difesa antiaerea/antimissile in alto mare contro possibili attacchi nei confronti degli interessi commerciali di Israele.
Fotogramma: U.S. Army