Fare un ragionamento sostenuto da prove, nel merito di questo argomento è estremamente difficile, tuttavia alcuni indizi possono aiutare a capire una situazione complessa e per certi aspetti paradossale.
La Germania, prima potenza manifatturiera d'Europa, sta assorbendo una elevatissima quantità di eccellenze produttive europee attraverso oculate politiche di investimento (predazione?), nel contempo in un decennio è stata in grado di imporre le proprie ricette economiche all'intero vecchio continente, a fronte di tutto ciò ha però un grosso problema, la crisi del mercato allargato dell'area Euro.
Gli USA guidati da Obama per contro hanno conosciuto la gestione di una pesante crisi economica ed il progressivo ridimensionamento della credibilità americana nelle relazioni internazionali, il tutto accompagnato dalle pressioni di un lobbismo interno sempre difficile da gestire.
Questi eventi apparentemente scollegati tra di loro hanno però dei punti di contatto, primo tra tutti l'accordo commerciale euro-americano in corso di definizione che viene percepito dai tedeschi come un possibile sfogo alla crisi dell'export, le crisi politico istituzionali di Grecia, Spagna, Portogallo, Italia, Francia, ed oggi addirittura in seno alla Commissione europea (scandalo Juncker n.d.a.) che negli ultimi cinque anni stanno avvelenando il clima politico con scandali tra il pruriginoso ed il finanziario nel miglior stile di una certo attivismo CIA ed ultima in ordine cronologico la crisi Ucraina, per cui la politica di Putin diviene, a torto o a ragione catalizzatore di tutti gli indizi che portano a questa strana alleanza.
Strana perché il mercato russo offre alla Germania mezzo milione di posti di lavoro, perché il Gas di mezza Europa arriva dalla Russia e soprattutto perché, colori i quali si propongono quali leader della nuova Ucraina non sono altro che i vecchi oligarchi sovietici duramente avversati da Stati Uniti e Germania Occidentale negli anni della guerra fredda.
Pare a questo punto chiaro che la finanza stia avendo la meglio sulla politica in una guerra speculativa senza esclusione di colpi finalizzata al controllo delle immense masse monetarie messe in circolo dalla Banca Centrale USA e dalla Banca centrale europea in nome di una ripresa che non riparte perché manca il fulcro della rinascita chiamato politica.
Andrea Pastore