Una sosta inizialmente non prevista nel fitto itinerario in programma, che vedrà il “Sistema Paese in Movimento” protagonista in altri 10 porti del continente Africano.
Un Paese, la Tanzania, in costante crescita ed in navigazione sulla rotta del dialogo con i Paesi più sviluppati, come testimonia la recente presenza di Unità Italiane inquadrate nei dispositivi NATO ed Europei per le operazioni di antipirateria, quali: Nave San Marco (marzo 2013) e Nave Libeccio(dicembre 2013), oltre alle Unità di vari paesi che hanno compreso l’importanza strategica della regione. Un contributo, quello italiano, che spazia dall’impegno umanitario alla cooperazione marittima, attraverso questo Paese definito dal Vicario d’Ambasciata dott. Antonio Silvi “Porta verso l’Africa centrale”.
Un background ricco e complesso, immerso in una realtà spesso comune a molte regioni africane in cui la povertà della popolazione raggiunge livelli inaccettabili.
Inaccettabile per chi è certo che ogni vita debba essere degnamente vissuta. Inaccettabile soprattutto per chi si rende conto che tale povertà è una scure che si abbatte senza remore soprattutto sui più deboli, in particolare su bambini che non hanno nemmeno la possibilità economica di andare a scuola.
È così che, ispirati dell’esperienza vissuta da Nave Libeccio, domenica 12 gennaio, un gruppo di volenterosi militari di Nave Bergamini e Nave Borsini hanno preso contatto con la scuola “Cottolengo Sisters” di Dar Es Salaam. Lì presenti vi erano bambini di età compresa tra i 3 ed i 10 anni che affollavano la scuola ed entusiasti giocavano con i militari, i quali, armati di tanta buona volontà hanno fatto piccole ma importanti opere di manutenzione.
“Rivederci in foto con gli occhi lucidi mentre giocavamo con loro è stato commovente: certe situazioni è necessario viverle per rimanerne segnati e certi sorrisi rimangono più impressi a coloro che li ricevono piuttosto che a colui che li dona. È in queste immagini che si riflette il senso di carità e di altruismo tipico del marinaio, che ci accompagnerà fino al rientro a casa”.
Fonte: Marina Militare