Nell’ambito del mantenimento delle capacità operative della Squadra Navale, le fregate Alpino e Martinengo hanno svolto un’attività addestrativa nel Mar Jonio. L’attività è propedeutica a un prossimo impiego a garanzia dei nostri interessi nazionali, che devono essere protetti anche in questo momento, in cui quasi tutto si è fermato per l’emergenza in corso.
Venerdì 10 aprile, durante l’attività, con le unità navali al largo delle coste orientali della Sicilia, è stata effettuata un’esercitazione di attivazione del dispositivo integrato della Marina Militare e del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana per il trasporto di pazienti in bio-contenimento, ubicato presso la Stazione Elicotteri della Marina Militare di Catania. Tale dispositivo, mantenuto costantemente in prontezza di 2 ore per far fronte alle specifiche esigenze di trasporto di malati con patologie infettive, è costituito da una camera fissa di bio-contenimento per il trattamento del paziente a terra, un elicottero SH-101A del 3° Gruppo Elicotteri, normalmente impiegato come Pattugliatore Marittimo e per tale scopo equipaggiato con una barella ISOARK N-36, equipaggi di volo e team medici attrezzati e altamente specializzati per tale attività.
Alle 09.00 scatta l’allarme a bordo di Nave Martinengo in navigazione al largo delle coste orientali della Sicilia a seguito dell’aggravarsi delle condizioni di salute di un militare con sospetta patologia virale. Dopo un rapido consulto medico tra il dottore di bordo e il Reparto Sanitario del Comando in Capo della Squadra Navale (CINCNAV), viene decisa la rapida evacuazione medica del militare. Tramite la MACA (Maritime Air Control Authority) di COMFORAER arriva lo scramble alla COCAb (Centrale Operativa Controllo Aereomobili di base) di Catania e viene attivata la complessa macchina organizzativa che coinvolge più di 40 militari della Stazione Elicotteri e del Gruppo di Volo. Dopo circa 1 ora e 50 minuti dalla richiesta l’elicottero SH-101A decolla per raggiungere Nave Martinengo dove apponta dopo circa 30 minuti di volo.
A bordo della nave i team sanitari cooperano per sistemare il militare da evacuare all’interno della barella ISOARK rispettando un rigoroso protocollo di sicurezza per evitare possibili contaminazioni dell’ambiente e delle persone. A termine procedura, l’elicottero recupera la barella per rientrare a Catania dove l’esercitazione si conclude con la simulazione del trattamento medico del militare all’interno della camera fissa di bio-contenimento del Corpo militare della Croce Rossa Italiana e alla contestuale decontaminazione dell'elicottero e dei team che hanno effettuato l’operazione di evacuazione.
L’attività ha consentito di verificare le predisposizioni, le procedure e i tempi di reazione, in uno scenario maritime che ha coinvolto Nave Martinengo, di un dispositivo di alta valenza operativa che di recente, in relazione all’emergenza nazionale, è stato reso disponibile per la Protezione Civile in supporto al Servizio Sanitario.
La flessibilità della componente aerea della Marina Militare, insieme alla possibilità di operare da bordo delle unità navali dotate di ponte di volo, all’addestramento degli equipaggi di volo, alle caratteristiche dei velivoli in dotazione e alla disposizione sul territorio nazionale delle basi navali e aeree della Marina, capacità uniche nel panorama della difesa nazionale, permettono ai nostri Elicotteri di poter intervenire in alto mare, lungo le coste della Penisola o ovunque vi sia bisogno nel Paese per la salvaguardia della vita umana in ogni condizione d’impiego.