COMSUBIN – La recentissima pubblicazione del libro “Il Marinaio Carlo Oletti, pioniere del judo in Italia", con la presentazione del capo ufficio storico della Marina militare capitano di vascello Gianluca De Meis, offre uno spunto di grande interesse e certamente non noto a tutti circa la nascita in Italia delle arti marziali e in particolare del judo, sviluppatosi per merito proprio di Carlo Oletti che ebbe modo, attraverso i suoi viaggi e la permanenza lavorativa in oriente, di apprenderne l'arte e di creare la scuola italiana a cavallo dei primi anni del secolo scorso. Congedatosi con il grado di 1° capitano del CEMM nel 1951, Oletti è quindi una figura pionieristica e quasi mitologica, a cui intere generazioni di atleti di settore si sono ispirati nel solco della condivisione di principi quali il rispetto, la lealtà, l'abnegazione, lo spirito di sacrificio, che costituiscono da sempre i valori cardine del personale della Marina militare.
Quanto accennato in questa significativa premessa fa da sfondo alla recente costituzione del Centro Sportivo Comsubin, che ha permesso la rinascita anche della sezione Judo, già attiva nel recente passato, attraverso l'impegno e la straordinaria passione del 1° luogotenente incursore/paracadutista Alessandro De Nardi, judoka di livello nazionale che continua a mietere successi come in occasione del podio raggiunto al campionato italiano master svoltosi pochi giorni fa in Piemonte.
Ecco che la pratica di questa nobile disciplina “sportiva e dello spirito" costituisce una opportunità anche per il personale non brevettato di Comsubin che ha modo, attraverso incontri e stage dedicati, di approfondirne la conoscenza rinvigorendo il proprio senso di appartenenza e quelle doti già sopra accennate che contraddistinguono sia il lato professionale che quello sportivo di ogni marinaio.
Del resto, il mantenimento dell'efficienza psicofisica è un requisito basilare e necessario per ogni militare e diviene elemento prioritario per gli operatori delle forze speciali e dei reparti subacquei, che basano sulla performance fisica il loro lavoro quotidiano al servizio del Paese: “buon vento" quindi al centro sportivo del raggruppamento subacquei ed incursori, nel solco di una tradizione sempre vincente confermata dai primi brillanti risultati ottenuti nelle gare dei vari circuiti nazionali.