Dopo sette mesi di intenso lavoro, si è concluso l'importante intervento di restauro del cancello monumentale e della terrazza seicentesca prospicente l'ingresso terrestre dell'Arsenale Militare Marittimo di Venezia. Particolare cura è stata dedicata alla recinzione, che fa da compendio a quella che storicamente è chiamata “Porta da Tera", già “Magna Porta", costituita da sei pannelli metallici identici per dimensioni e disegno, fissati alle colonne ed alla base di pietra d'Istria tramite piombatura, chiusi da un cancello a due ante. Ogni pannello è caratterizzato da 8 aste verticali a sezione ottagonale, aventi ognuna cinque decorazioni in fusione di lega di rame e finale a punta di lancia, con decorazioni in bronzo bloccate con fusione di piombo.
Prima del restauro, la Porta da Tera presentava numerosi problemi di corrosione attiva ed estesi fenomeni di mineralizzazione del metallo, in special modo sulle zone degli incroci e al di sotto di quasi tutte le decorazioni in lega: i fenomeni di degrado, innescati principalmente dalla specifica modalità costruttiva - caratterizzata da un numero molto alto di incastri - e le coppie galvaniche venutesi a creare tra i diversi metalli utilizzati, hanno causato il distacco di molti elementi originali, sostituiti nel tempo da copie realizzate con leghe diverse.
L'intervento manutentivo, avviato alla fine dell'inverno del 2024 ed ultimato nel mese di settembre, ha restituito a Venezia e ai suoi cittadini, nonché ai visitatori che si soffermano davanti l'ingresso del vecchio Arsenale, il fasto e l'antico fascino di uno dei luoghi più iconici della città lagunare. L'area sulla quale è stato effettuato il nuovo restauro, che segue quello realizzato esattamente 50 anni fa, nel 1974, per opera della Società Dante Alighieri, è densa di significato per le vicende della Serenissima: nel 1692, dopo l'elezione a doge di Francesco Morosini, conquistatore della Morea, l'attuale penisola del Peloponneso, in Grecia, la modesta passerella in legno antistante la porta d'ingresso all'Arsenale venne sostituita dall'attuale splendida terrazza con le statue allegoriche su un pontile in pietra, chiusa dall'inferriata realizzata dagli Alberghetto, una famiglia, attiva dal 1485 fino alla caduta della Serenissima, che per ben venticinque generazioni lavorò in Arsenale con eccellenti risultati nell'arte dei fonditori.
Il restauro è la felice sintesi di una collaborazione tra la Marina Militare, nello specifico l'Istituto di Studi Militari Marittimi, Polo culturale della Forza Armata, con Venetian Heritage e la prestigiosa azienda Dior che ne hanno finanziato il progetto, mettendo a disposizione tecnici e maestranze specializzate in restauri.
Il recupero della terrazza seicentesca dà nuova luce a un luogo denso di significati, specchio di un lungo passato, oggi simbolo del concreto impegno che la Marina Militare imprime per la rivitalizzazione delle infrastrutture, ponendole al servizio del cittadino mediante nuove e performanti modalità di collaborazione con il privato, nel segno della valorizzazione di un patrimonio storico caro alla Forza Armata.