Il 12 agosto 2021, in una calda giornata estiva di agosto e in puntuale osservanza di tutte le attuali prescrizioni sanitarie vigenti, si è svolta nelle acque del golfo della Spezia, la prima uscita in mare per la nuova unità d’assalto anfibio della Marina Militare.
A circa tre anni e mezzo dall’impostazione del primo blocco sullo scalo nell’ambito dell’allestimento di Nave Trieste presso il cantiere integrato di Fincantieri Muggiano, sono iniziate le prove a mare (c.d. sea trials). Un complesso e variegato programma di test, che vedrà l’unità impegnata, per oltre un anno, in attività volte a verificare la funzionalità dei sistemi di piattaforma e combattimento condotte da personale tecnico dell’Industria Privata sotto la supervisione della Marina Militare, per assicurare il rigoroso rispetto dei requisiti militari contrattuali.
La realizzazione di questa unità - interamente costruita presso lo storico e rivitalizzato cantiere navale di Castellammare di Stabia (Napoli) - rientra nell’importante quadro del programma navale di rinnovamento della Flotta militare d’altura italiana, avviato con la legge di stabilità 2014, "al fine di assicurare il mantenimento di adeguate capacità nel settore marittimo a tutela degli interessi di difesa nazionale".
Nave Trieste, unità LHD (Landing Helicopter Dock), con distintivo ottico L 9890, è stata progettata per svolgere missioni ad ampio spettro, sfruttando le sua intrinseca flessibilità d’impiego e di riconfigurazione di capacita. È quindi in grado di esprimere, senza soluzione di continuità, una rilevante proiezione di forza a lungo raggio, sul mare e dal mare, di molteplici assetti operativi, militari e di supporto umanitario, con elevata prontezza ovunque sia richiesto.
L’unità potrà ospitare un comando complesso di componente navale (NATO MCC) ovvero un comando di task force anfibia (CATF), nonché trasportare e proiettare a terra una forza anfibia di circa 600 u., impiegando il suo ampio bacino allagabile, e impiegare i più moderni aeromobili oggi in dotazione alla Marina. In chiave dual-use, la sua flessibilità d’impiego e la presenza a bordo di un ospedale dotato di capacità diagnostica autonoma, operatoria, e ricovero con possibilità di assicurare trattamento di terapia intensiva, le consentirà di concorrere alle attività interministeriali di soccorso umanitario in occasione di eventi straordinari/calamità naturali.
Con una lunghezza fuori tutto di 245 metri, un dislocamento di circa 38.000 tonnellate a pieno carico, e un ponte di volo lungo 230 metri e largo 55 metri circa (comprensivo degli elevatori), la nave anfibia multiruolo Trieste, il cui varo - lo ricordiamo - è avvenuto il 25 maggio 2019 a Castellammare di Stabia alla presenza del presidente della repubblica Sergio Mattarella (con madrina della cerimonia la figlia Laura), si prepara a essere consegnata alla Marina Militare a fine anno 2022, rappresentando, di fatto, la più grande unità navale mai costruita in Italia dal dopoguerra a oggi, in totale e rigorosa sinergia di intenti - nel campo marittimo - tra la Marina Militare e l’Industria Nazionale di eccellenza, esempio eclatante delle capacità progettuali e tecnologiche nel mondo. La costruzione e l’allestimento di nave Trieste sono seguiti quotidianamente dal personale del centro allestimento nuove costruzioni navali (MARINALLES) e dell’ufficio di programma LHD della direzione tecnica per gli armamenti navali (NAVARM).
Motto di Nave Trieste: "Fulge super mare" (Risplende sul mare), per una leadership dell’Italia sul mare.