La mattina del 20 giugno, le acque del golfo di Palermo sono state il teatro dell’esercitazione antinquinamento “POLLEX 24”, svolta congiuntamente alla Guardia Costiera di Palermo e alla quale hanno partecipato i pattugliatori d’altura Cassiopea, Spica e Sirio.
In coordinamento con la Sala Operativa del 12° MRSC di Palermo, le tre unità navali della Marina hanno operato in mare con altrettante motovedette della Guardia Costiera e un’unità appartenente alla “flotta gialla” del consorzio Castalia, simulando l’intervento per fronteggiare uno sversamento di idrocarburi in mare da parte di un mercantile sinistrato.
La Marina, da sempre in prima linea nella tutela dell’ambiente marino, dispone in totale di sei pattugliatori d’altura con spiccate capacità antinquinamento, inquadrati organicamente sotto il comando della quarta divisione navale (COMDINAV4), per il tramite della prima squadriglia pattugliatori (COMSQUAPAT1). Oltre alle comuni attività di sorveglianza e tutela degli interessi nazionali al di là delle acque territoriali, queste navi sono in grado di fronteggiare inquinamenti marini da idrocarburi. Le stesse, equipaggiate con barriere galleggianti di contenimento, possono agire per circoscrivere e confinare un’eventuale macchia inquinante e, tramite i sistemi skimmer disc oil ad immersione, sono in grado di ridurre l’inquinamento marino asportando dal mare determinate tipologie di idrocarburi. Inoltre, hanno la capacità di agire per “dispersione”, attraverso l’impiego di prodotti in grado di aggredire le molecole di sostanza inquinante prima che questa possa arrecare danni maggiori all’ecosistema marino.
“Poter disporre di tali attrezzature non è sufficiente. Le attività antinquinamento hanno le loro peculiarità e i mezzi a disposizione sono molto specifici; l’addestramento specializzato degli equipaggi costituisce un elemento imprescindibile per poter operare concretamente e per consolidare ed accrescere la nostra capacità a tutela dell’ambiente marino”. Così il tenente di vascello Michele Angelicchio, comandante di Nave Sirio, ha voluto sottolineare l’importanza dell’attività addestrativa svolta. L’esercitazione ha infatti consentito di verificare l’efficienza e funzionalità delle apparecchiature imbarcate nonché di testare la reattività di azione e procedure congiunte in sinergia con gli altri attori fondamentali coinvolti nella protezione dell’ambiente marino.
Nell’ambito delle capacità antinquinamento la Marina guarda anche con particolare attenzione al futuro. In questo contesto si inseriscono, infatti, il rinnovamento delle panne antinquinamento già avviato sulle unità classe “Costellazioni I Serie”, l'introduzione di nuovo vestiario speciale per gli operatori e kit portatili con prodotti assorbenti per il contenimento dello sversamento di idrocarburi, nonché l'avvio del corso Oil Pollution Preparedness Response and Cooperation (OPRC), riconosciuto dall'IMO ed erogato da Saipem con lo scopo di istruire gli stessi operatori sulle caratteristiche delle sostanze oleose in mare e sulle attività di risposta coordinata con altre realtà istituzionali, attivabili nel contesto dei piani di emergenza locale e nazionale.