Messina: immersione profonda dei palombari di Marina su relitto a pochi metri dal porto

(di Marina Militare)
23/06/16

​In questi giorni i palombari di Comsubin, imbarcati su nave Anteo in sosta a Messina, hanno ispezionato il relitto della torpediniera Groppo, affondata nel porto della città il 25 maggio 1943.

Il Groppo apparteneva a una classe di navi realizzate per scortare i convogli lungo le insidiate rotte per il Nordafrica. La nave entrò in servizio nell'estate del 1942 e operò intensamente sulle rotte tra Italia, Libia e Tunisia.

Nella sua breve vita operativa fu coinvolta in molti scontri con aerei, navi e sommergibili alleati, tra i quali l'affondamento del sommergibile britannico Utmost, il 25 novembre 1942 a una quarantina di miglia a est/nordest di Capo San Vito.

L'ultima missione del Groppo è legata alla scorta della motocisterna Carnaro, utilizzata per rifornire le basi della Luftwaffe e della Regia Aeronautica nel Mediterraneo, in trasferimento da Siracusa a Napoli. Il 22 maggio del 1943 il convoglio venne attaccato nello stretto di Messina dal sommergibile polacco Dzik che danneggiò la motocisterna, obbligandola a entrare nel porto di Messina a rimorchio dalla torpediniera Clio. Il Groppo, invece, rimase in mare a dar la caccia al sommergibile, per poi entrare in porto alle 09.30 del 25 maggio, due ore prima che la città fosse devastata dalle incursioni dei B-24 Liberator e dei B-17 Flying Fortress della U.S. Air Force.

Ormeggiato in prossimità della banchina torpediniere, oggi utilizzata dai pattugliatori della Prima Squadriglia Pattugliatori, il Groppo venne colpito da due bombe perforanti che ne causarono l'affondamento a oltre 50 metri di profondità.

Da quel momento il suo relitto giace a pochi metri dalle navi ormeggiate nella banchina del Forte del porto militare di Messina ed è stato meta di tanti palombari della Marina che, nel tempo, ne hanno monitorato lo stato di conservazione, quasi a voler mantenere quel fil rouge dettato dal fatto che, al momento dell'affondamento fosse comandato dal capitano di fregata Ernesto Forza, comandante della X Flottiglia MAS fino al 3 maggio 1943 e di Maricentrosub dal 28 ottobre del 1943, il comando dalle qui ceneri nacque il Raggruppamento Subacquei e Incursori della Marina.

L'ultima di queste attività ispettive si è svolta durante una recente sosta a Messina di nave Anteo, specializzata nelle operazioni subacquee in alto fondale. Dal 15 al 17 giugno sono state effettuate numerose immersioni sul relitto che, oltre ad  addestrare gli operatori del Gruppo Operativo Subacquei alle immersioni a profondità considerevoli, hanno permesso di constatare  quanto sia affascinante immergersi in una delle tante storie delle navi della Marina che, ogni tanto, riemergono dal passato per emozionare i nostri palombari.

Con la sosta a Messina dell'Anteo è iniziata un'importante campagna navale che, durante l'estate, porterà la nave ad Ancona, Salerno e Civitavecchia per svolgere altri importanti operazioni subacquee per alcuni dicasteri ed enti pubblici in ottica dual use.