"Port and coastal survey", finanziato dall'Unione Europea

15/07/14

E’ stato presentato presso il Comando Marittimo Sicilia per il porto di Augusta, alla presenza delle autorità militari e dell’Arpa di Siracusa, il progetto relativo al programma operativo nazionale “Port and Coastal Survey” (PON-PACS).

Con tale programma, finanziato dalla Comunità Europea, la marina militare si prefigge l’obiettivo di garantire il libero e sicuro utilizzo delle vie di comunicazione marittime, in quanto la sicurezza delle aree portuali e costiere riveste un’importanza prioritaria per l’economia italiana. In tale contesto la marina militare sta conducendo un’attività di controllo e monitoraggio dei fondali di specifiche aree portuali sensibili dei nove principali porti delle regioni interessate dal progetto con le seguenti modalità: localizzazione ed eventuale bonifica di oggetti pericolosi per la navigazione e presenti nei fondali, contribuendo ad incrementare la sicurezza dei porti; conduzione di monitoraggio ambientale, contribuendo alla tutela dell’ambiente marino; realizzazione di un database degli oggetti presenti sui fondali. L’attività P.A.C.S. sarà condotta da un team di Palombari della marina Militare del Gruppo Operativo Subacquei (G.O.S.), impiegando sistemi tecnologicamente avanzati per la mappatura subacquea e per la scoperta ed identificazione di oggetti pericolosi. Il porto di Augusta è tra i nove del Sud Italia che saranno monitorati dai nostri Palombari, stessa attività verrà svolta anche nel porto di Messina. Dopo la presentazione,è stata effettuata una dimostrazione pratica dell’attività da parte del gruppo operativo subacquei della Marina militare. La presentazione del progetto è stata relazionata dal capitano di fregata Emilio Leoncini mentre la parte operativa da parte del sottotenente di vascello Marco Presti. Verranno utilizzati dei sistemi che sono all’avanguardia e specificatamente Pluto Plus e il Remus 100. Inoltre verrà anche utilizzato un gommone con dei sonar che permetteranno meglio di scandagliare il sottosuolo marino.

“Questo è un progetto che trova spazio da qualche anno perché l’Unione Europea – ha dichiarato il comandante di Marisicilia ammiraglio Camerini – tende di fare un progetto di convergenza per cercare di creare un certo equilibrio tra le regioni un po’ più in difficoltà e quelle in termine sempre di legalità, parliamo di sicurezza, nel nostro caso della navigazione e quindi cerca di tende ad equilibrare diciamo quello che può essere un dislivello attualmente tra quelle che sono le regioni del Nord e le regioni meridionali ma in tutti i sensi da est a ovest dell’Europa. Quindi diciamo che ci sono questi fondi sono stati acquistati dei mezzi e che hanno chiaramente uno scopo militare nel senso che possono individuare – aggiunge Camerini – residuati bellici e che si trovano anche sotto il livello del fondo ma hanno anche uno scopo duale perché questi strumenti hanno la capacità di poter rilevare molti dati interessanti della salute dell’acqua e quindi questo può essere trasferito agli organi competenti che fanno capo al Ministero dell’Ambiente. A Palermo oltre a qualche ordigno che poi rientra sempre nell’ambito di queste ricerche è stato individuato un relitto di cui non si conosceva realmente la posizione si supponeva ma nelle carte era riportato in maniera sbagliata e invece era in un’altra posizione. E’ chiaro che essendo sottocosta la conoscenza esatta – aggiunge l’ammiraglio Camerini - della posizione del relitto da una sicurezza alla navigazione che altrimenti non ci sarebbe. Ad Augusta le parti scelte sono due aree costiere subito dopo fuori le ostruzioni e poi la parte dei Forti. Poi, però se ci dovessero essere comunque degli interessi specifici possiamo cambiare i nostri progetti. E’ chiaro che questi dati verranno messi a disposizione di tutti venerdì in piazza Castello in maniera tale che tutti siano portati a conoscenza di quello che è stato trovato”.

Salvatore Pappalardo