Sostituire il carrello di un elicottero sul ponte di volo di Nave San Giusto

(di Marina Militare)
24/09/20

La sostituzione di un carrello di atterraggio non è una cosa che può essere improvvisata. E a volte nemmeno programmata. Specie se la necessità nasce durante una missione.

Si tratta di un’operazione complessa, resa ancora più delicata dal fatto di dover essere svolta a bordo di una nave, ma possibile anche lontano dalle attrezzature di un hangar grazie alla proiettabilità, in brevissimo tempo e a lungo raggio, di mezzi e capacità della Marina Militare. È l’impresa realizzata dagli uomini e dalle donne della sezione Elicotteri della Marina Militare imbarcata a bordo di Nave San Giusto che, nel corso dell’operazione interforze "Emergenza Cedri" a Beirut, si sono resi protagonisti - sotto il coordinamento del loro comandante, il capitano di fregata Leonardo Vivi - di un’attività che ha dell’inusuale.

In poco più di 6 ore, sotto un sole cocente, con un’umidità che oscillava tra il 50 e il 70 per cento, hanno sostituito il carrello dell’elicottero EH 101 2 - 20. "Durante l’ispezione giornaliera – ha spiegato il capo squadra manutentiva, c.1^ classe Gianfranco Leone – abbiamo riscontrato una perdita di fluido idraulico dal carrello anteriore dell’elicottero. Ciò ne ha reso necessaria la sostituzione per rendere il velivolo nuovamente operativo". Dal molo 11 di Beirut, dov'era ormeggiata la nave della Marina, è così partita la richiesta verso la base di Maristaeli Luni dei componenti e attrezzature per l’operazione.

La procedura, in particolare, ha previsto la rimozione del carrello anteriore, sollevando il muso dell’elicottero con l’ausilio inizialmente di soli due martinetti idraulici. "Da qui - ha spiegato il capo squadra - abbiamo proceduto alla rimozione delle ruote e alla disconnessione della parte idraulica per favorire la rimozione del carrello danneggiato. Poi, con l’ausilio di un carrello di movimentazione, abbiamo effettuato l’installazione del componente, ricollegando le due boccole che fissano le ruote, la parte idraulica e l’attuatore di retroazione che consente al carrello di rientrare una volta in volo". L’elicottero è stato poi completamente sollevato dal ponte di volo con l’ausilio dei martinetti per la prova di funzionamento. "Qui è iniziata la parte più complessa – ha confessato capo Leone – a causa del vento e del rollio della nave. Abbiamo dovuto fare diversi tentativi per trovare il giusto compromesso fra l’inclinazione del ponte e la regolazione dei martinetti".

Collegato il banco idraulico esterno per fornire pressione a tutto l’impianto dell’elicottero, è stato finalmente possibile testare il funzionamento simultaneo dei tre carrelli. "Un’operazione straordinaria – ha spiegato poi il comandante Vivi – precedentemente osata a bordo di una nave soltanto in altre due occasioni. L’elevata professionalità e la forte passione che caratterizzano il personale della sezione elicotteri della Marina militare hanno permesso di portare a termine un’attività davvero complessa, nonostante le difficoltà dovute sia alle temperature elevate che alle oscillazioni della nave".