Termina l'attività del posto medico avanzato di Jesi

(di Marina Militare)
11/05/20

È iniziato sabato il disallestimento del Posto Medico Avanzato (P.M.A.) allestito dalla Marina Militare presso l’ospedale Carlo Urbani di Jesi, nell’ambito delle iniziative della Difesa di contrasto al COVID 19 volute dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini.

I fucilieri di marina della brigata marina San Marco, partiti da Brindisi lo scorso 1° aprile, in meno di 72 ore avevano allestito la struttura sanitaria campale, per metterla a disposizione dell'ospedale marchigiano. Durante l’allestimento, le sistemazioni alloggiative e le dotazioni sanitarie sono state portate agli standard del Carlo Urbani, per dare continuità al trattamento dei pazienti.

Parallelamente all’installazione della struttura il personale sanitario della Marina Militare, proveniente da diverse sedi d’Italia, ha immediatamente iniziato a operare all’interno dei reparti COVID dell’ospedale, affiancandosi a medici, infermieri e tecnici, per condividere lo standard procedurale adottato dal personale dell’ospedale.

Dall’8 aprile il Posto Medico Avanzato ha quindi iniziato ad accogliere pazienti COVID, di concerto con la Direzione Sanitaria dell’ospedale Carlo Urbani. Il 30 aprile è stato dimesso l’ultimo paziente, di fatto chiudendo le operazioni della struttura.

Particolarmente proficui il clima di spinta collaborazione, lo spirito di genuina coesione e le notevoli sinergie stabilite tra il personale militare della Marina e quello civile dell'azienda sanitaria di Jesi.

Terminato il disallestimento, la struttura sarà interamente stivata in container, per essere trasportata ad Ancona, dove imbarcherà sulla nave anfibia San Giusto. Il binomio Fucilieri di Marina e nave anfibia testimonia l’elevata flessibilità d’impiego che consente alla Marina Militare di proiettare dal mare, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, le proprie capacità.

Una volta a Brindisi, l’intero dispositivo del Posto Medico Avanzato, costituito da uomini, mezzi e materiali, manterrà uno stato di prontezza di 72 ore, pronto ad essere rischierato ovunque sul territorio nazionale, qualora ve ne sia la necessità, grazie alla versatilità intrinseca alla componente anfibia della Marina Militare.