Dal 3 al 27 maggio si è svolta l’esercitazione Mare Aperto (M.A. 24-1), momento addestrativo cardine che anche nell’edizione di quest’anno ha coinvolto tutti i mezzi che fanno capo al pilastro operativo della Marina, stressando quei requisiti peculiari di versatilità, flessibilità e prontezza che rendono lo strumento marittimo in grado di operare nel complesso scenario internazionale odierno.
L’esercitazione appena conclusa ha raggiunto una dimensione e un coinvolgimento mai visto in precedenza, con più di 10.000 militari appartenenti a 26 nazioni (di cui 9 appartenenti alla NATO), 50 navi, 63 aeromobili, 6 sottomarini, 243 veicoli, 47 landing craft e mezzi non pilotati impegnati nelle aree addestrative istituite dalle coste greche a quelle francesi, inglobando la Sicilia, la Sardegna e la Corsica, in un’area di 600.000 NM2.
Al termine delle prime due settimane, durante le quali gli equipaggi sono stati impegnati quotidianamente in attività addestrative attagliate su tutte le possibili aree d’impiego, la Mare Aperto è virata in una fase tattica in cui l’esercitazione ha visto la fusione del paradigma francese Polaris, con un confronto diretto tra due forze marittime. Tale fase, dall’elevato livello di realismo, ha visto la contrapposizione dei gruppi portaerei di Italia e Francia e conseguenti azioni multidominio nel campo del Sea Denial, Sea Control, Power Projection Ashore e Maritime Security Operations.
Lo scenario "live", estremamente mutevole, ha visto protagonisti sia gli staff appartenenti alla DIREX e ai CTF sia i 65 studenti appartenenti a 15 università e 3 centri di ricerca (Centro Alti Studi per la Difesa, Ce.S.I. - Centro Studi Internazionali, CESMAR - Centro di Geopolitica e Strategia Marittima) che sono stati pienamente integrati e immersi in uno scenario in continua evoluzione. Il continuo confronto di una community eterogenea nel campo POLAD, LEGAD, STRATCOM e PI è stato un valore aggiunto, con attività formative e metodologiche che hanno permesso di rendere le operazioni ancor più realistiche e coerenti alle sfide dei moderni scenari operativi, evidenziando in tal senso ancora una volta l’importanza che la Marina attribuisce al mondo accademico.
Gli innovativi settori cibernetico e spazio sono stati introdotti efficacemente nello scenario addestrativo, mettendoli alla prova di fronte a un degrado delle capacità. Il primo durante l’esercitazione CHIRONEX ha portato allo studio delle possibili vulnerabilità della catena logistica, legata all’introduzione nel sistema di bordo di un elemento hardware hackerato. Il secondo, invece, ha coinvolto gli equipaggi, in un degrado nella capacità di fruizione dei servizi satellitari da parte di alcuni mezzi partecipanti.
La brigata marina San Marco (BMSM) fungendo da guida di una joint/combined landing force, ha efficacemente adottato il concetto di Distributed Maritime Operations, eseguendo in rapida successione operazioni anfibie lungo la costa est della Corsica, dove hanno operato i fucilieri di marina della BMSM e presso il poligono di Capo Teulada, area interessata dallo sbarco della fanteria di marina francese.
Tra le attività significative svolte dai cacciamine nel golfo di Cagliari, si evidenzia da un lato l’introduzione di innovativi veicoli autonomi di superficie, a conferma della proiezione della forza armata verso l'innovazione tecnologica, dall’altro l’attività di localizzazione e identificazione di 16 ordigni bellici risalenti alla Seconda Guerra Mondiale, chiara testimonianza dell'incessante contributo che la Marina offre al Paese per la salvaguardia della sicurezza della navigazione.
Per quanto riguarda le forze aerotattiche imbarcate, esse sono state protagoniste di numerosissime azioni offensive e difensive, con una proficua integrazione con l’aviazione navale francese. In tale ambito, lo staff del carrier strike group imbarcato a bordo della portaerei Cavour, durante la fase Polaris dell’esercitazione, ha potuto addestrarsi e confrontarsi con l’analogo del gruppo portaerei francese, conseguendo, al termine dell’esercitazione, la certificazione operativa in vista dell’imminente partenza della campagna di proiezione operativa.
In conclusione, l’esercitazione Mare Aperto/Polaris ha evidenziato come, in un contesto generale in cui la percezione della sicurezza è radicalmente cambiata, la cooperazione tra Marine alleate, come avvenuto tra Italia e Francia, risulta sempre più un requisito abilitante per far fronte alle minacce attuali, con attività di integrazione e intercambiabilità dei mezzi, in grado di operare in modo coordinato, connesso e congiunto in tutte le forme di lotta e in tutti i domini, compreso quello cyber e dello spazio.