Una vacanza alternativa che immerge in esperienze emozionanti e singolari non per forza limitate ai figli o parenti di militari in servizio. Un’offerta riservata ai giovanissimi che, visti i numeri delle richieste, sembrerebbe molto apprezzata anche dai loro genitori. Si tratta dei Campi giovani internazionali CLIMS e dei SUMMER CAMP organizzati a numero chiuso dalle Forze Armate. Un’idea che diversi istituti scolastici stanno emulando percependo l’euforia degli studenti per questi eventi che si svolgono principalmente nei periodi estivi.
Seppur le regole di distanziamento sociale post lockdown siano la premessa per la partecipazione, le iniziative educative di queste vacanze viaggiano in realtà su un binario privilegiato e con il via libera del provveditorato agli studi.
Qui, per quanto riguarda le Forze armate, oltre a una tradizionale vacanza di mare o montagna, si aggiungono le più elementari regole di caserma ritagliate ad hoc per i giovani ma soprattutto, oltre al gioco, si possono osservare da vicino imbarcazioni, aerei, elicotteri, mezzi di vario tipo, piuttosto che seguire corsi sportivi imparando in sicurezza dal personale militare le regole basilari dell’orientamento sul terreno o i rudimenti sulle arrampicate.
Un investimento, un’utilità, ma anche un modo per farsi conoscere
I periodi di permanenza per i giovani sono scaglionati in una decina di giorni circa e, oltre alle esperienze pratiche, c’è un ruolo educativo impartito dai formatori improntato su rispetto, inclusione e lealtà, come nel caso dei corsi sportivi di cui vi parlerò più avanti.
In realtà già nel ‘29, con i giovani Balilla, il tema della ricreazione giovanile era stato messo in primo piano, ma allora lo scopo principale era quello di favorire l’adesione al regime. Molti anni più tardi - nel 1967 - e con una filosofia ben diversa nacque il Centro Velico di Caprera, patrocinato dalla Marina Militare. Ad esso va dato il merito di essere stato la prima autorevole istituzione a intuire l’importante bacino di cittadini interessati a unire vacanza e formazione.
I corsi organizzati dalla Difesa conferiscono un attestato, ma sono anche un modo per avvicinare ai valori delle Forze armate i futuri aspiranti. Una prerogativa d’apertura che riguarda anche il Centro Addestramento Alpino di Aosta che in passato aveva organizzato dei corsi di sci e tuttora mantiene un vivo rapporto sul territorio anche con le scuole di Brunico e Vipiteno.
Degno di nota, per quanto riguarda l’investimento ricreativo formativo della Difesa, in questo caso orientato alla solidarietà, è l’impegno delle Truppe Alpine a sostegno della FISIP, la Federazione Italiana Sport Invernali Paralimpici durante i CaSTA. Un contesto dove anche il 7° rgt. Alpini di Belluno organizza settimane bianche per i non vedenti insegnando loro, lo sci di fondo. Non da ultima è la storica attività di ippoterapia promossa dal CeMiVet di Grosseto.
Tutto in sicurezza con il Corpo Militare della Croce Rossa
Da non sottovalutare è il ruolo di alta operatività del Corpo Militare della Croce Rossa, essenziale in molte attività delle FF.AA e di protezione civile per fornire un ulteriore garanzia di sicurezza a partecipanti, atleti e presenti durante le manifestazioni, potendo disporre nella sua struttura di un’invidiabile eccellenza Logistico Sanitaria attivata dalle specializzazioni professionali dei suoi volontari.
Scuole e Forze Armate
Un connubio che funziona come dimostra l’11a edizione “Campogiovani” 2019 della Marina Militare che ha visto la partecipazione di più di 300 ragazzi (qualche migliaio dal suo esordio nel 2009). Ma oltre alle attività organizzate dalla PERSOMIL CLIMS - Ministero della Difesa - ci sono anche gli istituti tecnici che fanno la loro parte. Come nel caso di “ E-STATE VOLANDO”, il campo estivo dell’Istituto a indirizzo Aeronautico VINCI di Gallarate che ha spostato le sue aule nell’aeroporto di Malpensa offrendo agli studenti la possibilità di pilotare al simulatore un Cessna 182T e ricevere lezioni di astronomia, tecniche aerospaziali, trekking e meteorologia. Immagino come possa essere avvincente per i ragazzi tutto questo.
Per qualche genitore potrebbe apparire come una sana seppur breve alternativa alla leva anche se i presupposti sui corsi offerti non sono certo quelli di militarizzare un giovane. Tuttavia vengono seguite delle regole ben conosciute nelle caserme che potremmo riassumere così (v.tabella).
Il 187° Folgore, “sulle orme dell’atleta militare”
Visti i brillanti risultati del 2002 al Campionato Italiano Esercito di Karate ottenuto dagli atleti della brigata paracadutisti Folgore specialità Kumite (combattimento a contatto controllato) organizzato dal CSE e FIJLKAM, il concetto di Associazione Sportiva Dilettantistica, ASD, ottiene luce verde dallo SMD e, a Livorno presso la storica Caserma Vannucci, si consolida la denominazione ASD 187° Esercito Folgore.
Durante un veloce giro in Toscana, il mio interlocutore con le stellette è il cmcs qs Antonio Citi, ma forse sarebbe meglio chiamarlo "maestro". Antonio mi presenta l’organizzazione sportiva giovanile con una premessa:” Il settore giovanile, promuove il progetto intitolato “sulle orme dell’atleta militare”, con l’obiettivo di proporre ai giovani “folgorini”, gli “atleti con le stellette” effettivi presso il Centro Sportivo Olimpico dell’Esercito CSOE, quali esempi sportivi e di vita, da seguire e a cui ispirarsi”. Infatti il centro ha lo scopo di educare i giovani atleti e perfezionare le loro capacità tecnico-sportive oltre a sviluppare le loro qualità umane e sociali.
I Summer Days con i baschi amaranto e l’elogio del sindaco
I corsi ordinari si svolgono da settembre a giugno e per questo motivo, grazie anche al c.te del 187°, col Mauro Zandonadi che sensibile nell’investire sul rapporto tra reparto e cittadini, si sviluppa l’idea di creare dei corsi estivi itineranti. Nasce così il “SUMMER DAYS” che si articola su 19 giornate di outdoor training presso le località più suggestive della Toscana, tra cui il parco naturale Calambrone a Livorno. Il progetto Multisport Marziale oltre all’aspetto sportivo, si pone le prerogative di far conoscere e rispettare l’ambiente, che per una giornata diventa il dojo dei ragazzi, ma anche la cultura delle storiche località che vengono interessate dai corsi.
Dopo aver avuto la possibilità di allenarsi a ridosso delle mura di Lucca con il beneplacito dell’Assessorato allo sport, il 28 agosto 2020 l’ASD del 187°Esercito Folgore, è stata ricevuta dall’assessore allo sport Stefano Rocchianti e dal sindaco di Piombino Francesco Ferrari al termine delle lezioni. Ho provato ad avere qualche notizia sul curriculum operativo militare dello staff tecnico di ASD, ma come comprenderete qui abbiamo a che fare con uno di quei reparti che rappresentano la punta di diamante delle Forze armate italiane, quindi la riservatezza per l’ingaggio e le missioni va rispettata.
Il presidente dell’ASD è il lgt. Costantino Oliviero a cui si affianca il m.llo Daniele Pilagatti oltre al compatto gruppo di caporalmaggiori istruttori: Citi, Parolin, Bianco a cui si aggiungono i tecnici civili in ausilio alle trasferte, Rico Simonetti e Vincenzo Corvaglia. Ma c’è un nome d’eccezione che sovraintende all’attività sportiva militare…
Dall’Accademia Militare al “tatami”
Membro del Progetto Sport a Scuola e responsabile nazionale per la FIJLKAM, delle squadre sportive militari, c’è l’attuale comandante dell’Accademia Militare di Modena, generale Rodolfo Sganga, un atletico paracadutista che non ha voluto rinunciare alla sua passione per il karate e al legame costruttivo con la brigata, mantenendo di conseguenza il ruolo di insegnante tecnico presso la ASD 187°.
SPORT contro BULLISMO, mi piacerebbe Gianni MADDALONI
Nel contesto di “difesa” vorrei far rientrare non marginalmente anche la tutela dei nostri ragazzi, oggi i più deboli - un po' come gli anziani - e spesso emarginati solo perché vivono nelle periferie. Realtà citata con ipocrisia quando occorre fare una toccante propaganda e dimenticata subito dopo.
Il recente e orribile omicidio di Willy, il sorridente e giovanissimo ragazzo di colore, mi ha moralmente imposto di aggiungere un blocco all’articolo lanciando un appello alle istituzioni. La scuola e il nucleo famigliare sono alla base di una società civile e, quando uno dei due manca, dobbiamo interrogarci dove abbiamo fallito.
A farsi carico di questo disagio nel suo quartiere, Scampia, c’è un uomo o forse è proprio il caso di chiamarlo per quello che è, un Maestro, un maestro di vita. Mi riferisco a Gianni Maddaloni, un campione di Judo ma soprattutto un campione capace di illuminare di buone prospettive di vita i suoi giovani allievi. Quelle prospettive che l’odierna frenesia e l’egoismo hanno reso un miraggio per i ragazzi con meno risorse, ma se li consoci ne comprendi il loro valore. Un maestro capace di comunicare e capire i giovani guardandogli negli occhi sapendo bene il ruolo formativo dello sport contro la violenza.
Maddaloni in una recente intervista diceva che la quota di iscrizione al suo dojo è secondaria, il suo primo obiettivo è vedere crescere sano un suo allievo. Chi nella vita non ha sofferto non può comprendere il valore di chi ti da fiducia, ma in questo caso parlano i fatti e mi piacerebbe un giorno vedere Gianni Maddaloni nelle vesti di ministro per lo sport.
Foto: web / Campo Giovani