Domenica - A Palermo elementi rivoluzionari borbonici e clericali si impadroniscono della città e riducono le poche truppe governative di presidio entro aree circoscritte sottoponendole ad assedio; il deciso intervento della corvetta a ruote Tancredi (1264 t, sei cannoni), in porto, col fuoco dei suoi cannoni impedisce l’assalto alle prigioni e mantiene attiva la difesa.
Il giorno 21 la rivolta sarà definitivamente repressa; in serata Palermo ritorna in potere delle forze governative grazie al fuoco dei cannoni navali e al fattivo apporto di tre battaglioni di fanteria trasportati con la corvetta a ruote Tancredi e col trasporto Rosolino Pilo e l’appoggio di due battaglioni (circa 1000 uomini) formati dalle compagnie da sbarco e da soldati della Fanteria di Marina messi a terra dalle navi.
Negli aspri combattimenti perdono la vita nove uomini fra marinai e fanti di Marina e 37 sono i feriti di cui sei ufficiali, oltre a personale contagiato dal colera che serpeggia in città. Ripristinato l’ordine, le navi il 27 si trasferiranno a Spezia per passare in posizione di disponibilità.