45 anni fa partiva la missione di soccorso ai boat people

(di Marina Militare)
04/07/24

Il 4 luglio 1979, esattamente 45 anni fa, partivano gli incrociatori Vittorio Veneto e Andrea Doria e la rifornitrice Stromboli, costituendo l’8° gruppo navale, al comando dell’ammiraglio di divisione Sergio Agostinelli.

Il gruppo navale fece rotta verso le coste del sud est asiatico, a largo del Vietnam. L’obiettivo era salvare vite umane, le vite dei profughi vietnamiti che, dopo la caduta del governo di Saigon, si erano date alla fuga via mare per evitare le persecuzioni del governo comunista di Hanoi. Queste persone - donne, bambini, anziani e uomini - respinte dagli stati confinanti, aggrappate ad imbarcazioni precarie in balia delle onde nel Mar Cinese Meridionale, sono passate alla storia come “boat people”.

La missione terminò il 21 agosto del 1979, con il rientro in Italia dell’8° gruppo navale. Durante l’operazione le navi hanno percorso 2640 miglia ed esplorato 250mila chilometri quadrati. Erano stati tratti in salvo 907 profughi, la gran parte affetti da denutrizione, disidratazione e altre patologie.

La Marina Militare a 45 anni distanza presenta “Missione Boat People”, libro del giornalista Vincenzo Grienti che, attraverso documenti, relazioni, fotografie e testimonianze custodite nell’archivio dell’ufficio storico della Marina Militare e negli archivi privati dei protagonisti che parteciparono all’operazione umanitaria, ricostruisce l’attività dell’8° Gruppo Navale in estremo oriente, primo impiego - dal secondo dopoguerra - al di fuori del bacino del Mar Mediterraneo: la partenza, la navigazione, gli imprevisti, la ricerca e il soccorso con il determinante ausilio della componente elicotteristica fino al salvataggio e l’accoglienza a bordo delle “navi grigie” dei profughi vietnamiti e, infine, il rientro delle tre navi a Venezia.

“Le vicende storiche rievocate in questo libro illustrano quanto c’è di attuale e immutabile nella naturale propensione marittima del nostro Paese – scrive l’ammiraglio di squadra Enrico Credendino, capo di stato maggiore della Marina Militare, nella prefazione al volume. Basti pensare, in tempi più recenti, alla portaerei Cavour che, appena entrata in servizio, ha attraversato in pochi giorni l’oceano per soccorrere i superstiti del terremoto di Haiti del 2010; alle fore anfibie intervenute in aiuto della popolazione di Derna, dopo la violenta alluvione del 2023; a Nave Vulcano che, avvalendosi delle sue elevate capacità logistiche e di assistenza sanitaria, ha operato con efficacia presso Al Arish, in favore delle vittime della terribile guerra di Israele contro Hamas ancora in corso”.

Nel libro “Missione Boat People” emerge la flessibilità, l’addestramento, le capacità professionali e l’esperienza frutto di un’antica tradizione marinaresca, ma anche l’umanità di ufficiali, sottufficiali e marinai, che salvarono quasi mille persone tra donne, bambini, anziani e uomini del “popolo delle barche” per dar loro una vita dignitosa e un futuro diverso in Italia. Un’operazione che nel 1979 venne sostenuta dal Governo e dalla Chiesa, attraverso il Ministero della Difesa e la Marina Militare, con il grande supporto della rete diplomatica italiana in prima linea nel dare supporto alle unità navali.

Al termine della missione, a fine agosto 1979, gli equipaggi ricevettero gli elogi del Presidente della repubblica Sandro Pertini e furono ricevuti in Vaticano da Giovanni Paolo II in segno di gratitudine per l’importante opera umanitaria svolta nelle acque del Mar Cinese Meridionale.