Lo Junkers Ju 88 fu, a pieno titolo, uno dei più versatili aerei della Luftwaffe nel secondo conflitto mondiale, pressoché quanto il de Havilland DH.98 Mosquito della Royal Air Force.
Nel corso della guerra il velivolo tedesco venne impiegato come bombardiere, bombardiere da picchiata, caccia notturno, aerosilurante, aereo da ricognizione, caccia pesante e, alla fine, anche come bomba volante.
Ideato e disegnato da Ernst Zindel, Wilhelm Heinrich Evers e Alfred Gassner, il primo prototipo di di Junkers Ju 88 prese il volo il 21 dicembre del 1936 e venne pilotato dal capitano Kindermann.
Nei piani degli ideatori, e su richiesta dei vertici della Luftwaffe, lo Ju 88 doveva essere un mezzo in grado di “allinearsi strutturalmente ai cambiamenti più svariati per poter essere bombardiere in quota e in picchiata, aerosilurante, ricognitore e anche caccia pesante”. Al primo modello ne seguirono altri modificati; gli Junkers Ju 88 della prima serie – Ju 88 A-1 – entrarono in servizio nel 1939.
Vennero costruite numerose varianti di Ju 88. Inoltre, da quest’ultimo derivano i meno conosciuti Ju 188, Ju 388 e Ju 488. Lo Junkers Ju 488 (mai entrato in servizio) può essere considerato l’ultima velleità di dotare la Luftwaffe di un bombardiere strategico…
Complessivamente furono realizzati più di 15.000 esemplari di Junkers 88, dei quali la maggior parte come bombardieri e ricognitori, mentre come caccia il numero fu assai modesto (secondo le stime non si arrivò neanche a 4000 esemplari). Tuttavia, “è fuori dubbio che le maggiori prodezze furono compiute dai caccia notturni, che inflessero gravissime perdite ai bombardieri della Royal Air Force operanti sulla Germania in immense formazioni fra il 1942 e il 1945”.1
È bene precisare che in questo ruolo gli Junkers 88 si distinsero molto di più dei loro “colleghi” Messerschmitt Bf 110 e di tutti gli altri tipi di caccia notturni appartenenti alla Nachtjagd – specialità aeronautica della Luftwaffe – per cercare di ostacolare le terribili incursioni a tappeto dei bombardieri della Royal Air Force.
Gli Junkers 88, nel corso della guerra, vennero impiegati sostanzialmente su tutti i teatri bellici. Infatti, presero parte all’invasione della Polonia, alla battaglia di Norvegia, alla battaglia di Francia e alla battaglia d’Inghilterra; furono utilizzati nei Balcani, in Grecia, e sul fronte orientale. Vennero usati anche nella campagna del Nordafrica, nel Mediterraneo – da ricordare l’assedio di Malta – e in Italia.
Da sottolineare che il 2 dicembre 1943 un centinaio di Ju 88 A-4 effettuarono un raid contro il porto di Bari controllato dagli alleati; in quell’attacco vennero affondate 28 navi e perirono – fra militari e civili – circa 2000 persone.
Diverse squadriglie di Junkers 88 operarono anche per le aviazioni di altre nazioni, fra queste la Regia Aeronautica e l’aeronautica militare finlandese. Quest’ultima, durante la seconda guerra sovietico-finlandese, comprò una ventina di Ju 88 dalla Germania e furono usati per equipaggiare lo squadrone n.44.
Indubbiamente si può asserire che gli Junkers 88 furono velivoli di alta efficienza aeronautica e bellica, e forse “i migliori bimotori – fra quelli prodotti in un grande numero di esemplari – posseduti dalla Luftwaffe”.2
Lo Junkers Ju 88 (versione A-4) aveva un’apertura alare di 20 m, lunghezza 14,4 m e altezza 4,8 m.
Il peso a vuoto era di 9,860 kg, mentre carico 12,105 kg.
Motore: 2 Junkers Jumo 211 J-1 o 211 J-2 V-12, potenza 1340 CV (ciascuno). La velocità massima era di 470 km/h a 5300 m e la quota di tangenza era di 8200 m.
L’armamento era composto da mitragliatrici MG 81J da 7,92 mm e MG 81Z da 7,92 mm.
Bombe: fino a 10 nel vano bombe e 4/8 esternamente.
1 Cfr. G. Bonacina, Lo Junkers 88, in Storia Illustrata n°193, 1973, p.112
2 Ibidem
Foto: Bundesarchiv / web