Navi corsare giapponesi nella seconda guerra mondiale

(di Mario Veronesi)
09/10/23

Il pirata e il corsaro sono personaggi vecchi quanto la storia della navigazione. Correre i mari e predare le navi non sono novità né della prima, né della seconda guerra mondiale.

La guerra corsara venne soprattutto svolta dai tedeschi contro il traffico mercantile destinato a rifornire le isole britanniche ma, nel secondo conflitto mondiale, anche la Marina nipponica condusse un’aspra guerra di corsa, soprattutto contro le petroliere anglo-americane che dal golfo Persico e dall’Oceano Indiano rifornivano di combustibili il fronte del Pacifico.

A questa guerra di corsa oltre alle numerose navi mercantili di cui parleremo, parteciparono anche gli incrociatori Aoba e Kinugasa.

Il successo delle navi corsare tedesche nella prima guerra mondiale attirò l’attenzione della Marina imperiale. Anche se dobbiamo precisare che le navi giapponesi condussero una guerra di corsa completamente differente da quella condotta dalle similari tedesche della Kriegsmarine. I giapponesi concepirono in maniera diversa le operazioni belliche. Le navi mercantili armate o “Tokusetsu Junyokan” furono navi passeggeri e da carico riconvertite in mercantili armati per essere usate per attaccare il traffico mercantile alleato.

Nel 1941 la Marina imperiale, requisì due navi passeggeri e da carico l’Aikoku Maru e l’Hokoku Maru dell’Osaka Shipping Line che gestiva i viaggi marittimi con il sud America, per convertirle in navi mercantili armati o AMC, dall’inglese Armed Merchant Cruiser, letteralmente "incrociatore armato mercantile".

L’Aikoku Maru (foto apertura), fu completata tra il 1938 ed il 1940 nei cantieri Tama Zosensho KK di Tamano per conto della società armatrice Osaka Shosen KK, era stata commissionata per il trasporto di passeggeri e merci varie lungo la rotta per il sud America. Nel settembre 1941, venne requisita dalla Marina imperiale, insieme alle due gemelle, Hokoku Maru e Gokoku Maru, e inviate ai cantieri navali di Tamano dove, furono prima armate con cannoni, mitragliere, tubi lanciasiluri e quindi attrezzate per il trasporto e l’utilizzo di due idrovolanti da ricognizione, ed insieme ad una quarta nave, la Kiyosumi Maru, furono registrate presso il Distretto Navale di Kure e poste sotto le insegne del viceammiraglio Masao Okamura. Nello stesso mese, l’Aikoku Maru, l’Hokoku Maru e la Kiyosumi Maru furono assegnati al 24° squadrone corsare, aggregati alla Flotta Combinata della Marina imperiale, posti sotto il comando del viceammiraglio Takeda Moriji (1889-1973).

Nel 1942-1943, l’Aikoku Maru (foto) venne convertita in trasporto e funzionò da nave appoggio per sottomarini, cargo e trasporto truppe. Nel tardo pomeriggio del 24 novembre 1941, l’Aikoku Maru e l’Hokoku Maru lasciarono il porto di Iwakuni dirette alle isole Marshall, all’altezza dell’atollo di Jaluit, si rifornirono di carburante, viveri e materiali bellici vari.

La sera del 13 dicembre 1941 le due corsare avvistarono il piroscafo statunitense Vincent da 6.210 t.s.l., partito da Sydney e diretto verso Panama con bordo un grosso carico di riso. All’altezza dell’isola di Pitcairn venne fatto segno da 8 colpi di cannone e da un siluro, tutti andati a segno. In pochi attimi il Vincent colò a picco avvolto dalle fiamme.

I 9 ufficiali e i 27 marinai dell’equipaggio furono tratti in salvo dall’Aikoku Maru. Il 31 dicembre 1941 il ricognitore dell’Aikoku Maru individuò un mercantile nemico, la nave da carico statunitense Malama da 3.275 t.s.l., proveniente da San Francisco e diretto a Manila nelle Filippine. La mattina del 2 gennaio, il ricognitore di riserva localizzò nuovamente il Malama a sud delle isole della Società, intimandone la resa dopo averla sorvolata più volte. Dopo aver ricevuta risposta negativa, l’aereo giapponese tornò nel pomeriggio per bombardarla. Centrata da 4 bombe, il Malama colò a picco nel giro di pochi minuti avvolta dalle fiamme. I naufraghi vennero raccolti dalle due corsare giapponesi giunte nel frattempo sul luogo dell’affondamento.

Il 4 febbraio 1942 le corsare raggiunsero l’arcipelago di Truk, ripartendo il giorno stesso per la base di Hashirajima. Durante la navigazione, nella notte dell’11 febbraio, intercettarono e ispezionarono la nave mercantile sovietica Kym da 5.114 t.s.l. Il 13 febbraio le due corsare sbarcarono i 76 naufraghi del Vincent e del Malama nella baia di Oita (Kyushu), per ripartire poi per Hashirajima, raggiungendola la sera stessa.

Il 9 maggio 1942 intercettarono e catturano la petroliera olandese Genota da 7.987 t.s.l., in navigazione a 480 miglia di distanza a sud-est di Diego Suarez. Condotta in un porto controllato dai giapponesi, la petroliera diventò la giapponese Ose.

Successivamente, intercettarono il trasporto truppe inglese Elysia (foto) da 6.757 t.s.l. in navigazione a sud dello stretto del Mozambico. All’alba del 5 giugno l’Elysia venne attaccata e quattro giorni dopo fu affondata dal sommergibile I-18.

Il 17 giugno, rifornirono di carburante i sommergibili del distaccamento Ko, appartenente all’8° Flottiglia sommergibili. Poi si spostarono nelle acque a sud di Ceylon.

Il 12 luglio, intimarono con successo la resa al mercantile neozelandese Hauraki da 7.113 t.s.l. La nave proseguirà la navigazione fino al Giappone, dove venne incorporata nella flotta giapponese col nome di Hoki Maru. In seguito al successo delle prime due navi, altre tredici navi mercantili furono convertite in navi armate.

Alla fine del 1943, cinque di queste navi risulteranno affondate, e lo stato maggiore della Marina imperiale fece convertire sei navi corsare in trasporti e navi appoggio; mentre le ultime due furono perse in azione nel 1944.

Le navi convertite furono:

  • Classe Aikoku Maru: Aikoku Maru, Hokoku Maru, Gokoku Maru
  • Classe Akagi Maru: Akagi Maru, Asaka Maru, Awata Maru
  • Classe Bangkok Maru: Bangkok Maru, Kinryu Maru, Saigon Maru
  • Classe Kiyosumi Maru: Kiyosumi Maru, Kongo Maru, Ukishima Maru, Noshiro Maru

La Kiyosumi Maru (foto seguente) si guadagnò una certa notorietà, anche se, ad onor del vero, le prodezze delle navi corsare giapponesi rimarranno per almeno mezzo secolo archiviati in dossier riservati sia giapponesi che statunitensi. Questa nave, insieme alle altre, furono scelte per la grande autonomia e velocità, camuffate con false torri, finti fumaioli, finte sovrastrutture e carichi fasulli, celando ben nascoste, un potente armamento come veri e propri incrociatori ausiliari, attrezzati per la guerra contro il traffico mercantile alleato.

La Kiyosumi Maru fu completata nel 1934 nei cantieri Kokusai Kisen K.K. di Tokyo per conto della società armatrice Nippon Yusen K.K. La nave era stata commissionata per essere utilizzata per trasportare passeggeri e merci varie lungo la rotta Kobe-New York. Nel settembre del 1941, tre mesi prima dell’attacco giapponese a Pearl Harbour e dell’inizio della guerra nel Pacifico, la Marina imperiale la requisì. L’unità fu registrata presso il Distretto Navale di Kure e posta sotto le insegne del viceammiraglio Masao Okamura; e nell’ottobre del 1941, l’unità fu assegnata al 24° squadrone corsare aggregate alla Flotta Combinata della Marina Imperiale, e posta sotto il comando del viceammiraglio Takeda Moriji.

L’Awata Maru fu completata nel 1937 nei cantieri Kokusai Kisen K.K. di Tokyo per conto della società armatrice Nippon Yusen Kaisha (NYK). La nave era stata commissionata per essere utilizzata per trasportare passeggeri e merci varie lungo la rotta Yokohama-Liverpool, facendo scalo ad Amburgo. Il 23 novembre 1941 la Marina imperiale la requisì e il 25 novembre iniziava la sua conversione. Vennero installati 4 cannoni da 140 mm montati singolarmente, una mitragliatrice binata antiaerea Type 96 da 25 mm, mitragliatrici da 13,2 mm distribuite in una postazione quadrinata, una binata e 4 singole postazioni, tre mitragliatrici singole da 7,7 mm e due tubi lanciasiluri da 553 mm. Il 18 aprile 1942 si trovò nelle vicinanze della Task Force statunitense che si era avvicinata per la prima volta al Giappone per lanciare il raid su Tokio comandato dal colonnello Jimmy Doolittle (1896-1993).

L’Awata Maru fu attaccata, insieme ad altre unità che incrociavano nella zona, dai bombardieri in picchiata statunitensi e subì danni lievi per una bomba che cadde a poca distanza. Negli anni successivi partecipò a diverse missioni di scorta convogli e trasportò materiali e uomini. Il 22 ottobre 1943 al largo di Formosa, fu colpita da quattro siluri lanciati dal sommergibile USS Grayback (SS-208), uno dei quali causò una grande esplosione colpendo il deposito munizioni. 1.087 soldati trasportati e 223 marinai dell’equipaggio morirono. Le altre navi del convoglio misero in salvo 76 soldati e 88 uomini d’equipaggio sopravvissuti.

L’Akagi Maru (foto seguente) fu completata nel 1936 nei cantieri Kokusai Kisen K.K. di Tokyo per conto della società armatrice Nippon Yusen Kaisha (NYK). Il 23 novembre 1941 la Marina Imperiale scelse la nave per la sua velocità e autonomia e la requisì per partecipare al conflitto in corso. Il 25 novembre iniziarono presso i cantieri Hitachi Zosen Sakurajima i lavori per la conversione in incrociatore ausiliario. Vennero installati 5 cannoni tipo 41 da 152 mm (6 pollici) montati singolarmente, un cannone antiaereo da 76 mm (3 pollici), calibro 40, e due mitragliatrici da 7,7 mm. In seguito vennero aggiunti due idrovolanti da osservazione. La nave venne dotata di tutto il necessario per il camuffamento: false torri, finti fumaioli, finte sovrastrutture e carichi. Il 10 dicembre 1941 l’unità venne registrata presso il Distretto Navale di Kure e gli venne assegnato un equipaggio militare.

Il 29 gennaio 1942, l’Akagi Maru, insieme all’Asaka Maru e all’Awata Maru, veniva assegnata al 22° squadrone navi corsare aggregate alla Flotta combinata della Marina imperiale, poste sotto il comando del viceammiraglio Boshiro Hosogaya (1888-1964). Il 17 e il 18 febbraio 1944, gli statunitensi lanciarono l’operazione “Hailstone”, un massiccio attacco aeronavale alle installazioni giapponesi alle isole Chuuk, nell’arcipelago delle Caroline. L’Akagi Maru tentò di allontanarsi dalle isole Chuuk insieme ad altre unità, ma venne attaccata dagli aerei lanciati dalle portaerei americane. Sottoposta a ripetuti attacchi e colpita da tre bombe, l’ultima delle quali distrusse la sala macchine, immobilizzando la nave. I superstiti furono raccolti dal Katori, ma scomparvero quando anche questa unità venne colpita dagli statunitensi. Morirono 512 passeggeri e 788 marinai.

L’Asaka Maru fu completata nel 1937 nei cantieri Mitsubishi per conto della società armatrice Nippon Yusen Kaisha (NYK). La nave era stata commissionata come nave frigorifera per trasportare merci per varie destinazioni mondiali. Il 10 aprile 1940 la Marina imperiale la requisì una prima volta, per partecipare al conflitto in corso, poi la restituirla nel corso dell’anno ai proprietari. Il 24 dicembre 1940 venne nuovamente acquisita dalla Marina imperiale e il 26 dicembre iniziarono presso i cantieri di Yokosuka i lavori per la conversione in incrociatore ausiliario. L’unità portò a compimento diverse missioni di scorta a convogli. Venne affondata da aerei dell’US Navy al largo dell’isola Pescatore il 12 ottobre 1944.

La Saigon Maru fu completata nel 1937 nei cantieri Kokusai Kisen K.K. di Tokyo per conto della società armatrice Nippon Yusen Kaisha (NYK). Il 23 novembre 1941 la Marina imperiale la requisì, e il 10 dicembre veniva registrata presso il Distretto Navale di Kure. Il 29 gennaio1942, la Saigon Maru, insieme alla Bangkok Maru, veniva assegnata alla Divisione di Sicurezza di Kure del Distretto Navale di Kure della Marina imperiale, poste sotto il comando dell’ammiraglio Soemu Tojoda (1885-1957).

La Kongo Maru fu completata nel 1934 nei cantieri Kokusai Kisen K.K. di Tokyo per conto della società armatrice Nippon Yusen K.K. La nave era stata commissionata per essere utilizzata per trasportare passeggeri e merci varie lungo la rotta Kobe-New York. Nel settembre del 1941, la Kongo Maru ricevette nei cantieri navali di Tamano, l’armamento necessario per svolgere la guerra di corsa. Cannoni, mitragliere e tubi lanciasiluri e poi, tutte le attrezzature necessarie per il trasporto e l’utilizzo dell’aereo da osservazione. Nell’ottobre del 1941, la Kongo Maru, insieme alla Kinryu Maru, venivano assegnata alla 4° Flotta Combinata della Marina imperiale, poste sotto il comando del viceammiraglio Shigejoshi Inoue.

La Kinryu Maru (foto) fu completata nel 1937 nei cantieri Kokusai Kisen K.K. di Tokyo per conto della società armatrice Nippon Yusen Kaisha (NYK). Il 23 novembre 1941 la Marina imperiale la requisì e due giorni dopo iniziava la sua conversione. Il 10 dicembre veniva registrata presso il Distretto Navale di Kure. Il 29 gennaio 1942, la Kinryu Maru, insieme alla Kongo Maru, seguirono nell'assegnazione le due navi sopra citate.

L’Ukishima Maru fu completata nel 1936 nei cantieri Kokusai Kisen K.K. di Tokyo per conto della società armatrice Nippon Yusen K.K. La nave era stata commissionata per essere utilizzata per trasportare passeggeri e merci varie lungo la rotta Kobe-New York. Nel settembre del 1941, l’unità ricevette nei cantieri navali di Tamano, tutto l’armamento per svolgere la guerra di corsa. I lavori terminarono nel mese di ottobre.

La Noshiro Maru fu completata il 28 giugno 1934 nei cantieri Kokusai Kisen K.K. di Tokyo per conto della società armatrice Nippon Yusen K.K. Tra maggio e luglio del 1941, la Noshiro Maru ricevette nei cantieri navali di Yokosuka, prima cannoni, mitragliere e tubi lanciasiluri, e poi tutte le attrezzature necessarie per il trasporto e l’utilizzo dell’aereo da osservazione. Al termine dei lavori, completati il 14 ottobre del 1941, fu assegnata alla Divisione di sicurezza di Jokosuka del Distretto Navale di Jokosuka, sotto il comando del viceammiraglio N. Hirata.

Dobbiamo inoltre segnalare che alla fine del 1941, la Marina imperiale requisì cinque navi mercantili per essere convertire non in navi corsare, ma in navi trasporto sottomarini. Erano: l’Heian Maru, Yasunuki Maru, Nagoya Maru, Rio de Janeiro Maru e la Santos Maru, che nel 1942 risultavano tutte quante adibite come trasporti sommergibili. Nello stesso anno, si aggiunse la Hie Maru e nel 1943 la Tsukushi Maru. Nel 1942 la Nagoya Maru fu ritirata e riutilizzata come trasporto materiali e uomini; stessa sorte toccò, nel 1943 allo Hie Maru e al Santos Maru, e nel 1945 allo Tsukushi Maru. Mentre, ben altre 19 navi ausiliarie furono trasformati in navi trasporto aerei e idrovolanti “Tokusetsu Suijoki-Bokan”. Di questi una era della classe Tsurumi, quattro navi da carico della Mercantile Steamship Co.Ltd. (OSK Lines), classe Kamikawa Maru: Kamikawa Maru, Kiyokawa Maru, Kimikawa Maru, Kunikawa Maru, Hirokawa Maru. Una della classe Sanyo Maru, una della classe Notoro, due della classe Kashii Maru, precisamente il Kinugasa, e il Kagu Maru; una della classe Kamoi e due della classe Sakito Maru, il Sanuki e il Sagara Maru. Trasportavano ognuna tra i 12 ai 18 aerei. Mentre le rimanenti sette della classe Chitose furono trasformate in vere e proprie portaerei, ognuna con una forza aerea comprendente tra i 20 e i 30 aerei.

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