Commemorazione dei Caduti nell'anniversario del trentennale dei fatti occorsi a Mogadiscio

(di Stato Maggiore Esercito)
02/07/23

Questa mattina, con una funzione religiosa tenutasi nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, sono stati ricordati i Caduti del 2 luglio 1993 a Mogadiscio quando il comando italiano presente in Somalia, nell’ambito dell’Operazione IBIS II, venne coinvolto negli scontri del “Check Point Pasta” che costarono la vita al sottotenente Andrea Millevoi, al sergente Maggiore Stefano Paolicchi e al paracadutista Pasquale Baccaro. 31 furono i feriti tra i soldati italiani.

La Santa Messa, officiata dall’ordinario militare per l’Italia, sua eccellenza reverendissima monsignor Santo Marcianò, ha visto la partecipazione del ministro della Difesa, onorevole Guido Crosetto, del sen. Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, del sottosegretario di Stato per la Difesa, sen. Isabella Rauti, del capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, del capo di stato maggiore dell'Esercito, generale di corpo d'armata Pietro Serino e degli altri Vertici delle Forze Armate, autorità militari, in servizio attivo e in quiescenza, civili e religiose, rappresentanti del Consiglio Centrale di Rappresentanza (CoCeR) Esercito e Associazioni combattentistiche e d’Arma.

Presente anche il tenente colonnello ruolo d’onore Gianfranco Paglia, ferito proprio in occasione degli scontri di Mogadiscio e per tale motivo insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Al termine della funzione religiosa il ministro della Difesa, dopo aver rivolto un saluto a tutti i partecipanti, ha sottolineato “Oggi ricordiamo i nostro Caduti a Mogadiscio del 2 luglio 1993, un episodio che racconta il coraggio dei soldati italiani e della continuità con cui l’Italia si è sempre adoperata per aiutare Paesi amici, bisognosi di sicurezza, libertà, pace.”

Il capo di stato maggiore dell’Esercito, a latere, ha evidenziato come “oggi, dopo 30 anni, ci stringiamo intorno al ricordo dei Caduti, ai loro familiari, ai commilitoni mutilati e feriti, e rinnoviamo l’impegno a servire con disciplina e onore la Repubblica, la Costituzione e gli Italiani, cui sentiamo di appartenere”.