Nella Scuola di Fanteria, si sono tenute le celebrazioni in occasione della festa dell’Arma di Fanteria. La solenne ricorrenza ha visto interessati tutti i reparti dell’Istituto che hanno commemorato i sacrifici di tutti i fanti d’Italia che in ogni luogo del Mondo hanno varcato i confini naturali per la difesa della Patria, garantendo la stabilità in zone remote oltre che la sicurezza nazionale.
Alla cerimonia, al cospetto della Bandiera di Guerra dell’Arma di Fanteria, hanno partecipato il comandante delle Forze Operative Terresti e decano dell’Arma di Fanteria, generale di corpo d’armata Gaetano Zauner, il presidente della XV circoscrizione di Cesano di Roma Torquati Daniele e numerose autorità civili e militari.
A far da cornice alla cerimonia la presenza di circa cinquecento alunni delle scuole di Cesano di Roma e Formello, che prima dell’inizio della manifestazione si sono cimentati, sotto la guida attenta degli istruttori della Scuola di Fanteria, nell’attraversamento del ponte tibetano e nella salita sulla parete di roccia artificiale. Il tutto accompagnato dalle note della storica Banda della brigata Granatieri di Sardegna.
Nel suo discorso, il gen. c.a. Gaetano Zauner, ha definito la Fanteria come l’arma base forte e resistente, dall’elevato livello di addestramento, in grado di saper agire in momenti critici. A distanza di 109 anni dal 24 maggio 1915, la Fanteria resta un esempio per prontezza, addestramento, efficacia e principio cardine per la forza armata.
Nel fare gli auguri a tutti i fanti presenti e nel ringraziare i graditi ospiti per essere convenuti, il comandante della Scuola di Fanteria, gen. b. Eugenio Dessì, ha evidenziato come la storia, le tradizioni, la modernità e qualità nell’addestramento ma anche la fatica, sudore e polvere rappresentino i tratti essenziali e le pietre angolari su cui la scuola sta costruendo, giorno dopo giorno, il presente e il futuro dei fanti di ogni specialità del nostro Esercito. Il ruolo della Fanteria negli ultimi decenni è verticalmente cambiato. Sebbene gli scenari internazionali e le nuove tecnologie abbiano visto il ridimensionamento dei grandi numeri delle antiche fanterie d’arresto, la presenza sul terreno dei fanti sarà sempre necessaria.
Oggi i reggimenti dell'Arma di Fanteria e delle sue specialità, Granatieri, Bersaglieri, Alpini, Paracadutisti e Lagunari sono sempre pronti a ogni tipologia di missione loro assegnata e continuano a garantire, con competenza e umanità, il sostegno e la protezione alla popolazione sia in Italia sia all'estero.
Le celebrazioni sono continuate in Piazza Unità d’Italia a Trieste, dove il generale di corpo d’armata Gaetano Zauner, comandante delle Forze Operative Terrestri, ha presenziato alla 36ª edizione del raduno nazionale dei Fanti d’Italia. Alla cerimonia militare hanno partecipato la Fanfara dell’11° reggimento bersaglieri, la Bandiera di Guerra e una compagnia d’onore del 66° reggimento fanteria aeromobile “Trieste” nonché 150 bandiere delle sezioni di ASSOFANTE seguite da oltre 4.000 fanti provenienti da tutte le regioni italiane e diversi Paesi del mondo. Momento toccante della cerimonia, la consegna del “Sigillo Trecentesco” della città di Trieste al comandante del 66° reggimento.